Tudor, l'inizio di una nuova era in casa Lazio: «Conta solo la vittoria»

Il nuovo tecnico della Lazio: «Sono esigente, ma non un sergente di ferro»

Lazio, l'inizio di una nuova era Tudor: «Conta solo la vittoria»
Lazio, l'inizio di una nuova era Tudor: «Conta solo la vittoria»
di Valerio Marcangeli
Domenica 24 Marzo 2024, 10:13 - Ultimo agg. 10:45
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L'inizio di una nuova era: ora la gestione Tudor può davvero definirsi avviata. Il nuovo tecnico della Lazio si presenta con eleganza e senza alzare troppo il tiro. Meglio subentrare in punta di piedi, almeno pubblicamente, nonostante i 193 centimetri di statura. Tanti temi toccati in conferenza, ma senza oltrepassare il confine. Ci pensa il presidente Lotito a introdurlo: «La scelta è stata ponderata in seguito a un evento imprevisto. Tudor è la persona giusta per condurre la nostra squadra e farla esprimere alla pari con tutti. Non ha retropensieri, se deve dirti una cosa te la dice. Il nostro rapporto è nato dopo le dimissioni di Sarri». A tal proposito il nuovo tecnico ci ha tenuto a ringraziare il collega: «Maurizio è una persona che stimo tanto, ha fatto la storia a Napoli e ha vinto in carriera. È merito suo se ho trovato una grande cultura del lavoro».

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Eppure rispetto all'ex allenatore una differenza sostanziale ci sarà: «Oggi chi segue il calcio è sempre più esigente, ma a me piace vincere, non far divertire» D'altronde la società gli ha chiesto questo in attesa di un'estate in cui cambieranno tante cose: «La tattica la vedremo in corsa, ma col club faremo delle valutazioni sulla rosa nei prossimi mesi com'è normale che sia. Nel frattempo dovremo ottenere risultati». Impossibile non cogliere l'occasione: «In pochi al mondo non verrebbero alla Lazio. Qui l'allenatore è una figura importante e ci sono tutti i presupposti per fare bene». Guai però a considerarlo un sergente di ferro: «È una brutta descrizione. Come dice il presidente: serve bastone e carota. Negli allenamenti sono esigente, è vero, ma fuori dal campo i giocatori possono chiedermi tutto, tranne i soldi (ride, ndr)»

Come giocherà la Lazio di Tudor

C'è spazio anche per una battuta prima di passare alla sfera tattica, volutamente lasciata indefinita: «Non si tratta di una questione di modulo, ma di stile. Io porto idee nuove e non voglio parlare dei singoli. Sono molto attento e scelgo in base a quello che vedo in allenamento. Nella palestra tra l'altro c'è una scritta che mi rappresenta: non è la voglia di vincere che determina, ma la voglia di prepararsi a farlo».

Poca tattica, tanta filosofia, anche se qualcosa sui singoli se lo lascia sfuggire, a partire da Immobile: «Per Ciro parla la storia. Ha l'amore di tutti i laziali, è uno di cuore e mi è piaciuto come ha festeggiato nell'ultima partita con i compagni». Poi su Luis Alberto: «Può giocare trequartista, ma anche mezzala e davanti alla difesa.

Parliamo di un grande calciatore altrimenti non sarebbe stato qui tanti anni. Lo vedo motivato e voglioso». Immancabile la specifica su Guendouzi: «Il nostro rapporto è ottimo. Lui giocherebbe 100 partite. Ha una personalità e un bagaglio di esperienza importante e faremo belle cose insieme».

La situazione della rosa

La rosa vale eccome per Tudor, che promuove i difensori, ammette di poter giocare anche con due punte, ma non vuole sentir parlare di fine ciclo per qualcuno: «Non esiste». E nemmeno di obiettivi: «Quinto posto? Sono cose virtuali, inutile parlarne». Eppure la promessa di entrare in Europa l'ha fatta, a prescindere dal contratto: «Posso avere 2, 3 o 5 anni, non mi interessa. L'importante è la fiducia: se faccio bene rimango, altrimenti si cambia». Schietto, così come sul derby: «Non me ne ha parlato nessuno, ma per me le partite sono tutte uguali. Servirà tempo per trasmettere le mie idee, ma inizieremo con gare toste come piace a me».

Felipe Anderson, il suo futuro

Appena terminata la conferenza, sempre nel centro sportivo Tudor assieme alla dott.ssa Mezzaroma ha preso parte all'evento targato Crossport in favore dell'inclusione sociale dei giovani migranti, realizzato in collaborazione da Fondazione S.S. Lazio, Croce Rossa Italiana e il club biancoceleste. Il tecnico infine ha premiato i partecipanti al triangolare anche perché ieri la squadra si è allenata in mattinata, oggi riposerà e domattina si ritroverà a Formello per iniziare sul serio la preparazione al match con la Juventus.  Una sfida che interesserà particolarmente Felipe Anderson, corteggiato da tante società, bianconeri su tutti, ma che è pronto ad ascoltare finalmente la nuova proposta della Lazio. L'atteso incontro è previsto in settimana: si assottiglierà la distanza di 1 milione tra richiesta e offerta?

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