FF Napoli, il presidente Perugino:
«Puntiamo a valorizzare i giovani»

Serafino Perugino
Serafino Perugino
di Diego Scarpitti
Mercoledì 16 Settembre 2020, 22:29
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Doppio no, duplice diniego. Non sono le ragioni referendarie a tenere banco, quanto le risposte ricevute da Serafino Perugino, presidente del FF Napoli, da parte della Divisione calcio a 5 e dal Comune. Estate caotica a dir poco. In attesa di notizie che mai sono arrivate. «Porta aperta e chiusa più volte, complici le vicissitudini di altri club». Presentata nei termini la domanda di ammissione in serie A, lo scenario fluido ha scompaginato le previsioni iniziali.

«Per quanto abbiamo vissuto nella passata stagione, le condizioni ci davano una possibilità concreta per disputare il massimo torneo». E invece capitan Fernando Perugino e compagni proveranno a conquistare l’ambita promozione sul parquet. «Per l’amicizia che mi lega ad Antonio Massa, sono felice di vedere il Real San Giuseppe ricompattato e pronto a dare battaglia. Siamo stati semplicemente alla finestra, dando la nostra disponibilità alla Divisione calcio a 5, ugualmente pronti a disputare la serie A2 da protagonisti, con l’obiettivo di fare il salto di categoria tra un anno». Rispettare il verdetto sportivo la via maestra: si riparte dal girone D.
 
Se incassa e fa tesoro delle direttive federali, il presidente Perugino mal sopporta il diritto negato di giocare al PalaBarbuto, una ferita che sanguina e mai si rimarginerà. Battaglia vana quella condotta dalla Napoli del futsal. Sarà il PalaCercola ad ospitare le gare interne degli azzurri. «Promesse e ostacoli». Un cammino non lineare. «Monopolizzare una struttura polivalente è stato uno smacco alla città da parte delle istituzioni», commenta Perugino. «Ci sono state pressioni per far sì che giocasse solo il basket»: il calcio a 5 messo alla porta, ritenuto  uno sport minore all’ombra del Vesuvio.
 
«Abbiamo dato la nostra disponibilità agli adeguamenti necessari ma l’autorizzazione non è mai pervenuta. Non ci volevano e ci hanno fatto solo perdere tempo. Serietà e chiarezza evidentemente non abitano in alcuni palazzi», lamenta risentito e infastidito Perugino. Dialogo interrotto con l’assessorato allo sport. «Ho provato a interloquire a più riprese, inviando una maglietta del club a Ciro Borriello col suo cognome, ma con una raccomandata l’ha spedita al mittente. Un vero affronto a chi pratica sport in una categoria nazionale e anche per Napoli», il retroscena raccontato da Perugino. «Siamo una società seria, non meritiamo di essere trattati così».
 
Traccia la rotta il numero uno partenopeo. «Non vogliamo ripetere gli errori precedenti, dobbiamo valorizzare i giovani e il gruppo italiano, costruire una squadra solida in tutti i suoi effettivi». Campionato interrotto e playoff saltati. Obiettivo serie A senza nascondersi. Senza pubblico al momento, poi si vedrà. «Ci siamo emozionati tutti nel vedere all’esterno del Centro Sportivo Cercola i nostri sostenitori il primo giorno di allenamento. Esulteremo, quando saranno consentiti nuovamente gli ingressi». Incontri a porte chiuse e spalti vuoti. Bisognerà abituarsi all’idea. «E’ sicuramente un’annata particolare, nella speranza che ben presto si torni alla normalità. Osserveremo scrupolosamente le regole e i protocolli sanitari, con la consapevolezza che Napoli vuole diventare una piazza sempre più importante per il calcio a 5».
 
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