Un inizio di anno da incubo. Ovviamente alla vigilia si sapeva che gli avversari sarebbero stati complicati, anzi anche più che complicati, ma la trasferta di Bergamo (prima della gara lancio di oggetti da parte di alcuni tifosi locali verso gli autobus dei supporters granata) ha messo in mostra tutti i difetti attuali della Salernitana. L’8-2 del Gewiss Stadium non ha bisogno di nessuna traduzione, tanto basta per comprendere che è stata scritta una delle pagine più brutte della storia granata.
Un risultato che, probabilmente, potrebbe (ri)portare il presidente Iervolino a fare alcune riflessioni (sul tecnico e sul mercato).
Non bastano le parate di Ochoa: solito come il lavoro straordinario che è toccato a Ochoa. Anche questa volta, infatti, il messicano fa collezione di parate. Al 9’ si oppone su Koopmeiners, al 12’ su Boga, al 28’ su Hojlund. Ma prima e dopo, nonostante faccia di tutto per evitare il peggio, è costretto a raccogliere per altre sette volte il pallone dentro la propria porta: al 20’ rigore di Lookman (Ochoa sfiora soltanto), al 23’ colpo di testa di Scalvini, al 38’ Koopmeiners ribatte in rete il rigore respinto dal sempre presente Ochoa (nuovo fallo di un poco attento Fazio), al 40’ Hojlund chiude con un diagonale perfetto dopo cinquanta metri di corsa con palla al piede, al 54’ conclusione sotto l’incrocio di Lookman, al 61’ capolavoro dalla distanza dell’ex Ederson, all’85’ diagonale dell’altro ex Zortea. A nulla, ovviamente, serve il gol Nicolussi Caviglia al 56’, perché gli otto gol subiti dalla Salernitana sono un boccone troppo amaro da digerire. E che difficilmente verranno digeriti dal presidente Iervolino.