Monza-Salernitana, Paulo Sousa: «Allegri e convinti per il riscatto»

«Ochoa titolare, Coulibaly durante il match»

Paulo Sousa
Paulo Sousa
di Pasquale Tallarino
Domenica 8 Ottobre 2023, 09:42 - Ultimo agg. 10:25
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«In porta giocherà Memo Ochoa. Candreva e Coulibaly sono convocati. Candreva può scendere in campo dal 1'. Coulibaly, invece, potrà darci una mano a gara in corso con un minutaggio giusto, affinché non ci sia il rischio di ricaduta». Ecco la formazione della Salernitana in pillole, ecco le scelte nei ruoli cardine. Le declina l'allenatore granata Paulo Sousa, che ieri ha riparlato in conferenza stampa dopo tre vigilie di assenza. A Monza festeggerà la sua centesima partita in Serie A e affronterà insieme alla squadra un'altra gara verità. La Salernitana è penultima, ha segnato un gol in 5 gare, non vince dal 27 maggio e fuori casa non lo fa dal 27 gennaio. Per uscire dalla crisi, Sousa ha invitato tutti in pizzeria: gli atleti hanno affondato le mani nell'acqua e nella farina per far lievitare il cambiamento.

L'allenatore ha spiegato la strategia: «Cerchiamo di integrare quelli che sono arrivati da poco in certe dinamiche non solo collettive ma anche di rapporti con i compagni che sono già qui da tempo. Facciamo crescere la comunicazione verbale e non verbale per aiutare a prendere decisioni in campo più in fretta e meglio. Ovunque sia stato, io e il mio staff abbiamo sempre fatto cose per coinvolgere tutti, pure con differenti culture.

In Italia ed a Salerno, non c'era niente di meglio che fare un'esperienza da pizzaioli. Ci saranno altri momenti diversi rispetto al mare, al pesce». Il mare della Salernitana è stato in tempesta o comunque molto agitato per cinque giornate (1 punto con il Frosinone) e forse può calmarsi al sesto tentativo. A Monza urgono punti. Ancora Sousa: «Vedo una squadra convinta, allegra, con voglia di lavorare. Abbiamo fatto un'altra settimana di intensità: tutti vogliono dare una mano per fare risultato. La Salernitana ha acquisito fiducia però ci sono momenti in cui gli episodi ci penalizzano. L'anno scorso non avevamo sofferto da questo punto di vista e stiamo diminuendo l'efficacia offensiva». 

Poi la tattica, pregi e difetti dell'avversaria: «Palladino, allenatore del Monza, sta portando un calcio moderno, lo apprezzo tanto. Le caratteristiche dei giocatori gli consentono di avere qualità di possesso palla. Quando non hanno linee di passaggio, i nostri avversari saltano l'uomo e creano gli spazi e questo aspetto dovrà portarci ad avere ulteriore concentrazione proprio per non permettere al Monza di giocare. Non dobbiamo dargli il tempo di gestire il pallone. Serviranno concentrazione, disponibilità fisica di ognuno: sappiamo quel che dobbiamo fare tatticamente e dobbiamo anche migliorare la mira. A Monza dovremo essere forti sul corridoio centrale, perché è la zona del campo che sfruttano di più. Poiché i nostri avversari occupano e riempiono di più questa zona di campo, può accadere di contro che chi vincerà più volte i duelli sulle fasce si avvicinerà di più alla vittoria finale». 

È stata una vigilia intensa, piena di decisioni prese sul cornicione. In questo caso della torre e non della pizza: situazioni in bilico e riflessioni in corso, come quella che ha riguardato il portiere Ochoa, a colloquio venerdì scorso a fine allenamento. Prima di annunciare la riconferma del messicano tra i pali a Monza, Sousa ha puntualizzato: «Rispetto a Memo e a quello che si è scritto, approfitto per dare un messaggio chiaro al mio gruppo, quindi è rivolto all'interno e non all'esterno. Mi intristisce molto che nella nostra famiglia riescano a uscire delle cose che accadono dentro la nostra casa. Questo indebolisce sempre di più perché non si pensa alla famiglia ma individualmente. I rapporti che si possono avere fuori non possono essere più importanti. I giornalisti cercano bene le loro notizie e ne sono consapevole ma noi all'interno dobbiamo capire l'importanza di rimanere con le nostre informazioni». È la gara bivio: il cuore è in tumulto perché c'è voglia di svolta. 

 

«Da giocatore, nelle mie vigilie, pensavo alle consegne del mister, agli esercizi svolti, a conoscere bene il mio avversario nella mia zone e anche i miei compagni e le loro decisioni per prenderne a mia volta una migliore - ha concluso Sousa - Due vigilie sono state diverse, a livello emozionale: ci fu grande tensione nella settimana della finale di Champions contro la Juventus quando era a Dortmund, poi la partita contro il Real Madrid quando giocavo nella Juventus. Ho detto ai miei ragazzi di focalizzarsi su ciò che controlliamo, quando abbiamo il pallone e quando non l'abbiamo».

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