La solita Salernitana poco brillante degli ultimi tempi, il solito risultato negativo degli ultimi tempi. Doppietta di Immobile nella ripresa e la Lazio sbanca senza grossi problemi lo stadio Arechi.
Complice i pochi giorni a disposizione per poter lavorare su qualcosa di differente, per la prima in granata Paulo Sousa decide di non stravolgere nulla affidandosi così al 3-4-2-1 con le conferme di Pirola nel terzetto arretrato e di Crnigoj a centrocampo. L’unica novità è rappresentata da Daniliuc. Proprio il centrale difensivo ha al 6’ una buona occasione di testa per sbloccare subito la partita ma sul cross dalla destra di Bradaric non approfitta dell’uscita sbagliata di Provedel.
Occasione a parte, in avvio la Salernitana dimostra comunque di avere lo spirito giusto per provare a far paura a una delle big della Serie A ma lo spirito propositivo dura poco.
Paulo Sousa sceglie Sepe e non Ochoa e, almeno all’inizio, la scelta ripaga l'allenatore portoghese. Il portiere napoletano, infatti, al 14’ respinge il diagonale di Immobile e al 34’ si oppone su tiro a giro di Pedro. Se la difesa regge dopo le varie imbarcate degli ultimi tempi, resta vivo il problema dell’attacco. Fatta eccezione per l’occasione di Candreva al 40’ (Provedel respinge), la Salernitana continua a fare una grandissima fatica a costruire un gioco pulito e produttivo negli ultimi metri di campo.
È Immobile a decidere il match nella ripresa. Alla prima sbavatura difensiva dei granata. La Lazio non perdona, Marusic scappa sulla fascia destra e Immobile deve solo appoggiare in rete. La risposta della Salernitana è tutta in una rovesciata di Bronn di poco alta, poi più niente. Anzi, Pirola e Sepe commettono una clamorosa ingenuità regalando un tiro dagli undici metri a Immobile che trova così la doppietta personale ammutolendo una volta e per tutte i quasi 15mila dell’Arechi.
Il passivo potrebbe aumentare al 90’ dopo il fallo con espulsione (per proteste) di Bronn, ma Sepe ipnotizza dal dischetto Luis Alberto. Cambia poco. La Salernitana va di nuovo ko e all'Arechi la vittoria manca sempre di più, addirittura dal 22 ottobre.