Benevento, ultima chiamata Bucchi:
rischiatutto contro il suo ex Perugia

Benevento, ultima chiamata Bucchi: rischiatutto contro il suo ex Perugia
di Luigi Trusio
Martedì 20 Novembre 2018, 12:00
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Il Benevento è rientrato ieri in città e Bucchi nel pomeriggio ha diretto il primo allenamento settimanale all'«Imbriani» sotto una fitta pioggia prima di raggiungere il ritiro di Venticano dove la squadra resterà fino a sabato. La sua panchina è rovente ma per adesso la società fa quadrato intorno a lui: presidente e diesse si sono a lungo confrontati sul momento buio che sta attraversando la squadra e sulle cause dell'assenza di un'identità e di fluidità nella manovra. L'allenatore per ora non si muove e dovrebbe restare in sella almeno fino alla partita casalinga con il Perugia. Proprio la sua ex squadra sarà decisiva per il destino del tecnico che il presidente Vigorito e Pasquale Foggia difendono a spada tratta pur consapevoli che se questa situazione dovesse perdurare bisognerà assumere decisioni consequenziali. Il problema sono i numeri, mai così impietosi: nelle ultime 7 gare il Benevento ha perso 4 volte, collezionando solo 7 punti, che diventano uno considerando le ultime 3 uscite. Un ruolino di marcia tutt'altro che esaltante e che pone parecchi interrogativi sulle prospettive di una squadra che tra le principali lacune ha soprattutto la personalità. E se è vero che certi allenatori sono in grado di trasmettere alla squadra grinta e carattere, è altrettanto pacifico che laddove ci sono limiti così evidenti risulta difficile per chiunque sia al timone trovare il bandolo della matassa. Il fatto che Bucchi non sia ancora riuscito, per tutta una serie di concause, ad individuare un gruppo ristretto di uomini a cui affidarsi, la dice lunga sul potenziale della rosa a sua disposizione e sulla capacità degli stessi di assurgere al ruolo di leader o prendere di petto ogni tipo di complicazione. Sembra quasi un timoniere che brancola nel buio da settimane nel vano tentativo di trovare dei punti di riferimento nella sua ciurma. Mentre la nave imbarca acqua, l'equipaggio si assottiglia sempre di più per limiti d'età e malanni cronici, e la manovalanza che resta non sta dimostrando di avere il giusto spessore per evitare il naufragio. Il cambio di guida tecnica potrebbe servire a dare uno scossone, ma il materiale umano a disposizione sarà questo fino alla fine del girone d'andata: difficile trovare un personaggio in grado di fare miracoli con un organico che finora è stato qualitativamente superiore alla norma solo in casi sporadici. Il rischio di peggiorare la situazione è molto alto ed è questo in effetti ciò che stanno valutando Vigorito e Foggia.
 
Di sostituti all'altezza sono rimasti pochi e spesso cambiare tanto per farlo non porta vantaggi nell'immediato. Tanto per fare un esempio, dopo aver a lungo invocato Montipò e la defenestrazione di Puggioni, non è che in porta sia arrivata l'agognata svolta. Al tecnico contro il Perugia verrà data un ulteriore chance nella speranza che gli riesca di invertire il trend negativo. Se i calciatori, come garantisce il club, sono con lui è arrivato il momento di dimostrarlo e di giocare anche per il loro allenatore. Bucchi per i prossimi giorni si aspetta di avere buone notizie dall'infermeria che rimane affollata. Se non dovesse svuotarsi almeno in parte, sarà costretto ad affrontare la partita forse più importante della stagione ancora una volta con una serie di condizionamenti nelle scelta di uomini e sistema di gioco. Il tecnico si augura di recuperare almeno un paio di pedine: di sicuro riavrà Tello che ha scontato il turno di squalifica, mentre Improta e Nocerino sembrano quelli più vicini alla guarigione e nei prossimi giorni potrebbero anche tornare a unirsi ai compagni. Tuia, Bukata e Del Pinto (la microfrattura si è ricomposta, ha tolto anche le stampelle) riprenderanno gradualmente ma avranno bisogno di ritrovare la condizione dopo i rispettivi stop, peraltro abbastanza lunghi (soprattutto per i primi due). Occorrerà più tempo invece per risolvere i problemi all'adduttore di Maggio e al quadricipite destro di Costa. L'emergenza di fatto continua, ma il Benevento, per tenersi stretto il suo allenatore, dovrà dimostrare di essere più forte anche di quella.
 
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