Avellino-Juve Stabia, nervi saldi e testa bassa

ll match che può accorciare le distanze è già cominciato fuori dal campo

Avellino-Juve Stabia, nervi saldi e testa bassa
Avellino-Juve Stabia, nervi saldi e testa bassa
di Marco Festa
Giovedì 11 Gennaio 2024, 10:06 - Ultimo agg. 16:35
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Va bene la tecnica, la tattica, i valori in campo da provare a imporre sugli avversari, ma Avellino-Juve Stabia è una di quelle partite in cui il cuore e soprattutto la testa possono spostare gli equilibri più di qualsiasi altra cosa.

Rafa Nadal una volta ha detto: «La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni».

Non resta che dimostrare di avere nervi sufficientemente saldi per mettere la virtuale pallina nella metaforica metà campo avversaria: ancora, ancora e ancora; per fare punto o far crollare sotto il peso della pressione di avversari accompagnandoli all'errore.

La partita psicologica è già iniziata e avvicinarsi ad appuntamenti del genere con il Roger Federer dei direttori sportivi è un vantaggio di non poco conto.

Giorgio Perinetti ha spiegato in diretta tv a SportChannel che gare del genere non hanno bisogno di essere caricate: il livello di motivazioni è di per sé alto e per di più non c'è di certo bisogno di spronare o tirare le briglie a un cavallo al galoppo.

Il pericolo di sottovalutare l'avversario che dopo una lunga rincorsa può tornare a distanza di tiro dovrebbe essere escluso a monte. L'unica cosa che Perinetti ha deciso di fare fino a sabato è vestire i panni del padre di famiglia: pronto ad ascoltare e a dare consigli; a ricordare che non bisogna ridursi all'ultimo per fare i compiti. 

Il carico emotivo va distribuito lungo l'arco dei giorni e non concentrandolo nell'imminenza del match. Il rischio dell'insorgere dell'ansia da prestazione si combatte così. Un po' come faceva mister Pazienza da calciatore: non c'è ex compagno di squadra che non lo ricordi per la sua innata capacità di alzare l'attenzione durante la settimana di allenamenti, in particolar modo durante quelli che precedevano le sfide cruciali. 

Un professionista esemplare guidato dalla feroce determinazione di essere il più pronto possibile dal punto di vista fisico e tattico il giorno della gara quando, come d'incanto, diventava il più sereno di tutti: forte della consapevolezza di essersi preparato bene e di non potersi rimproverare nulla. A quel punto Pazienza inseriva il pilota automatico e si lasciava guidare dall'adrenalina e dalla passione dello sport a cui ha dedicato la sua vita.

Guai, però, a pensare che esiste un manuale di istruzioni su come gestire questo tipo di attese perché non basta ripetere che la partita è importante ma non decisiva per non rilassarsi o dimenticare che questo derby può essere il bivio stagionale.

C'è chi non sta dormendo la notte per l'incapacità di spegnere la mente e proiettarla a sabato: «Alla ripresa ho capito dai pochi sorrisi che nessuno stava più pensando alla vittoria a Latina ma solo alla Juve Stabia» ha svelato Patierno, ospite di PrimaTivvù. C'è chi resta agganciato al presente perché sa che è l'unica cosa che può controllare e tanto altro: i D'Agostino, che hanno dimostrato quanto siano sul pezzo reperendo e facendo installare a tempi di record le sedute individuali per avere il via libera all'aumento della capienza, in modo da tamponare la chiusura della Curva Sud e garantire ai biancoverdi il massimo del sostegno possibile; il nervosismo del tecnico delle vespe Guido Pagliuca, che ha schiaffeggiato un suo giocatore al termine della partita con il Monterosi lasciando trapelare una potenziale perdita di tranquillità all'interno di una Juve Stabia che finora non aveva nulla da perdere. Le certezze diventano vitali: Pazienza le ha date ai suoi giocatori e le userà per infondere coraggio.

Ieri pomeriggio, intanto, si è aggregato al gruppo l'argentino Llano.

Nuova seduta a porte chiuse: vietato dare vantaggi. Cionek al posto di D'Angelo dovrebbe essere l'unica novità rispetto a Latina con Armellino destinato a tornare a centrocampo. 

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