Serie C, spunta una nuova idea playout
Col Fondo salva calcio 5 mln ai club

Serie C, spunta una nuova idea playout Col Fondo salva calcio 5 mln ai club
di Danilo Sorrentino
Giovedì 4 Giugno 2020, 19:33
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Lunedì sarà il giorno in cui la Serie C saprà come ripartire, anche se ormai comincia a delinearsi lo scenario che prevede la disputa solo di playoff e playout. Le campane, eccezion fatta per l'Avellino che già ha annunciato che nel caso vi parteciperà essendo decimo in classifica, sono quindi fuori da ogni discorso. L'obiettivo della Lega Pro è quello di evitare ricorsi e quindi un'altra estate tribolata sotto il fronte della giustizia sportiva. Il nodo più spinoso della disputa dei soli spareggi riguarda le retrocessioni. Sono insorti i club, ultimi in classifica, che secondo l'ultima proposta del Direttivo sarebbero retrocessi direttamente in Serie D: vogliono giocarsi la permanenza in terza serie sul campo. La soluzione che dunque è stata prospettata è quella di un playout a quattro, senza retrocessioni dirette, salvando direttamente le quintultime. Tra le quattro partecipanti ai playout di ogni girone, però, otterrebbe la salvezza solo una, con semifinali e finale. Il turno di playout, quindi, sarebbe doppio. 

Questo è quanto emerso dal Comitato di Presidenza FIGC che si è tenuto questa mattina alla presenza del presidente federale Gravina e dei presidenti di Lega. Riguardo ai playoff, invece, la formula allargata non dovrebbe essere intaccata, ma si sta pensando di evitare i confronti andata e ritorno dal secondo turno e lasciare tutti i match a gara secca. Anche di questo se ne riparlerà nel Consiglio Federale di lunedì.

Altro importante strumento per la Serie C è stato invece istituito stamani nel Comitato di Presidenza: il fondo salva calcio, che destinerà 5 milioni di euro alle società di Lega Pro: «Il 70% dei tesserati in Serie C, per le settimane che viene messo in Cassa integrazione, avrà a disposizione questo fondo che copre tutta la differenza dello stipendio, fino ai 50 mila euro lordi, che sono grossomodo 2.500 euro netti. Noi oggi abbiamo messo in sicurezza il 70%, ossia la parte più debole del nostro sistema», ha commentato Umberto Calcagno, vicepresidente Aic.
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