Turris, la verità di Colantonio: «Nessun rischio fallimento»

Il patron: debiti per un milione e mezzo di euro quasi tutti con l'erario

Turris, la verità di Colantonio: «Nessun rischio fallimento»
Turris, la verità di Colantonio: «Nessun rischio fallimento»
di Teresa Iacomino
Sabato 9 Marzo 2024, 08:40 - Ultimo agg. 13:47
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Un punto in tre partite e il Monterosi che si è fatto sotto (ora è a cinque lunghezze di distanza), mettendo a forte rischio la possibilità di evitare i playout grazie alla regola che impone la retrocessione diretta se tra la quintultima e la penultima ci sono più di otto punti. E lunedì al Liguori arriva la Casertana (calcio d'inizio ore 20.45). Ciò nonostante, a tenere banco in casa Turris sono ancora una volta risvolti non agonistici. La decisione della società guidata dal presidente Antonio Colantonio di avanzare al tribunale di Torre Annunziata una richiesta di ristrutturazione del debito oggi presente in bilancio, ha aperto un nuovo fronte sul futuro del club, già segnato dal mancato passaggio di quote tra l'attuale proprietà e il gruppo che faceva capo all'imprenditore Francesco Guardascione.

Prova a gettare acqua sul fuoco proprio il patron, che non si limita a evidenziare come «non si sia di fronte all'anticamera del fallimento», ma invece spiega che «la ristrutturazione del debito è uno strumento fornito alle società per far fronte a fisiologiche situazioni di insolvenza».

Debiti che Colantonio individua nell'ordine di 1,5 milioni di euro: «Quasi tutti relativi a pendenze nei confronti dell'erario» sottolinea il presidente. Che parlando della ristrutturazione del debito, chiarisce come questo sia «uno strumento di legge, cui peraltro si ricollegano ulteriori effetti benefici in termini di alleggerimento, chiarezza e pianificazione di debiti e scadenze».

Colantonio si altera quando sente parlare di una Turris che avrebbe una forte esposizione debitoria nei confronti di fornitori e creditori privati: «Se così fosse il parere del patron non avremmo potuto chiedere di avvalerci della ristrutturazione del debito. Stiamo anche pagando regolarmente gli stipendi ai nostri tesserati, perché è giusto non mettere a rischio la possibile iscrizione al prossimo campionato». Chiunque sia il soggetto che guiderà la società, specie se la Turris dovesse mantenere la serie C. Colantonio ricorda un caso analogo: «La Juve Stabia non più di due anni fa ha chiesto l'accesso ad uno strumento simile per una cifra intorno ai 9 milioni». Intanto tra due giorni si torna al Liguori per un derby, quello con la Casertana, che mette in palio punti importanti per provare a ripartire verso la difficile mission della salvezza diretta. Compito arduo per il tecnico Menichini, che prova a tenere la squadra fuori dai discorsi extra-calcistici e a recuperare parte degli acciaccati.

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