Turris-Monterosi 0-0, ora la salvezza passa per Brindisi: «Sarà finale al cardiopalma»

Il tecnico Menichini: «Ci abbiamo provato fino alla fine»

La coreografia del pubblico corallino
La coreografia del pubblico corallino
di Raffaella Ascione
Domenica 21 Aprile 2024, 22:55
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Il Monterosi annulla il primo match point Turris: finisce a reti inviolate lo scontro salvezza del Liguori che avrebbe potuto rendere ai corallini la salvezza diretta – addirittura – con un turno d’anticipo, vista la concomitante sconfitta del Monopoli a Crotone ed i pareggi di Potenza e Virtus Francavilla. Il pareggio rinvia invece ogni discorso all’ultima, cruciale gara di campionato di Brindisi: un punto potrebbe non bastare alla Turris, chiamata perciò tassativamente a puntare al bottino pieno in casa dei pugliesi (il Monopoli ospiterà al Veneziani il già salvo Messina, mentre la Virtus Francavilla sarà ospite al Viviani contro il Potenza).

La gara – Prima del fischio d’inizio osservato un minuto di raccoglimento in memoria del giovane calciatore Mattia Giani, tragicamente scomparso a causa di un malore che lo ha colpito durante una partita del campionato di Eccellenza toscana.

Menichini ripropone il 3-5-2 e buona parte dei protagonisti iniziali del blitz di Latina. In difesa confermato il blocco il terzetto Ricci-Panelli-Cocetta; in mediana fiducia fin dall’inizio al baby Pugliese; in avanti il tandem De Felice-Jallow.

Scaccabarozzi – corre il 17’ – mura una conclusione potenzialmente pericolosa di Fantacci, ma due minuti più tardi è la Turris a confezionare una ghiotta occasione: Pugliese innesca Jallow, che s’invola palla al piede e guadagna l’area ma si fa sbarrare la strada da Forte in uscita, rimediando solo un corner. Monterosi pericoloso al 23’ con Rossi, che va al tiro da posizione defilata ma trova l’efficace opposizione coi piedi di Marcone. Alla mezz’ora il primo cambio Turris, forzato: fuori Contessa, dentro Nicolao.

Scaccabarozzi ci prova su punizione – da posizione defilata – ma la sfera si spegne sul fondo.

Nella ripresa, sette minuti e Mbende fa correre un brivido al Liguori: imperioso il suo stacco di testa – sugli sviluppi di un corner – e palla ben indirizzata, che si stampa sulla traversa. Il primo cambio è laziale ed arriva al 12’: dentro Silipo per Rossi; poco dopo Crivello per Piroli (infortunato). Al quarto d’ora nella Turris Esempio e Maniero per Cocetta e De Felice. Tegola Monterosi al 21’, quando un’entrata scomposta su Casarini costa a Gori il secondo giallo di giornata: rosso per lui e laziali in dieci. Scaccabarozzi ci prova dalla distanza ma la conclusione è fuori misura. Nel Monterosi, intanto, Frediani e Gavioli per Fantacci e Crivello. Menichini gioca – al 35’ – la carta Giannone, in campo a rilevare Pugliese.

Azione insistita della Turris, ispirata proprio da Giannone, con Jallow che va di testa su cross di Scaccabarozzi ma non riesce ad indirizzarla a dovere. Giannone ci prova su punizione: deliziosa la sua parabola, che sfiora la traversa e si spegne sul fondo. Si accendono intanto gli animi in campo nel corso del corposo recupero: giallo a Saccani e Frediani. Non bastano alla Turris l’uomo in più e sette minuti di recupero. La salvezza diretta si giocherà nell’ultimo, cruciale turno di campionato a Brindisi.  

L’analisi di Menichini – «Ci abbiamo provato fino alla fine ma purtroppo non è venuta fuori la partita che avevamo preparato. Demerito nostro, sicuramente, ma anche merito del Monterosi. È un campionato molto equilibrato, in cui spesso la differenza la fanno gli episodi. Bisognava avere più pazienza e palleggiare di più. Paura di vincerla a un certo punto?

No. In superiorità numerica, soprattutto, volevamo vincerla. A quel punto però è venuta fuori una gara molto spezzettata. Scoramento dopo questo pareggio? Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo accettare il risultato e puntare subito il Brindisi, pur col rammarico di non essere riusciti a regalare oggi una grande gioia al nostro pubblico. Affronteremo un Brindisi in serie positiva, certo, ma per noi cambia poco. Non abbiamo alternative. Sarà, insomma, un finale al cardiopalma». 

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