Guadagnare un lume di speranza sul campo per poi giocarsi la serie C nelle stanze federali. Un mese e mezzo almeno per conoscere la categoria in cui la Casertana giocherà nel prossimo campionato: il ritorno tra i professionisti si costruisce in due step entrambe, per ragioni diverse, complicati ma non impossibili. Ancora cocente il rammarico per non aver centrato l'immediato ritorno in C dalla porta principale, in casa rossoblù si studia e si spera di raggiungere l'intento giocando la carta ripescaggio. Il primo passo, è inevitabile, bisogna compierlo sul campo di gioco. Com'è ovvio che sia, più lontano la squadra arriverà nel finale di stagione, più alte saranno le comunque poche speranze di ripescaggio.
Stando ai criteri utilizzati nella passata stagione, in ordine ai meriti sportivi la graduatoria si forma così: una lista prioritaria sarà composta tra le nove squadre che hanno vinto i playoff dei rispettivi gironi, con una classifca elaborata in base alla media punti conquistati nella stagione regolare. La Casertana, chiudendo al quinto posto in classifica, pur vincendo i propri spareggi non sarà molto in alto in quella graduatoria. Ferma restando la concorrenza con le squadre retrocesse dalla C, poi, qualora l'organico della terza serie nazionale non dovesse essere ancora completo, si procederà alla composizione di una seconda lista composta dalle finaliste perdenti dei playoff di D nei nove gironi e poi dalle semifinaliste. E' chiaro ed evidente che i falchetti dovranno gettare il cuore oltre l'ostacolo nelle prossime partite: battere il San Giorgio domenica, poi, vincere in trasferta le due successive nei playoff. Così la Casertana sarà tra le prime nove ripescabili dalla D.
Tutto dipende, da quante lacune ci saranno nell'organico del prossimo campionato e comunque, i criteri sportivi non sono gli unici a contare.
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C'è però da tenere in considerazione un dato nuovo, quasi unico, nella storia del calcio, che riguarda la Casertana. Pur se non ammessi, infatti, i falchetti, grazie alla vittoria conquistata davanti al Tar, hanno conservato la matricola come solo l'Avellino che fu di Taccone e che oggi disputa campionati giovanili. L'altro Avellino, quello di C, ha un'altra matricola. Su quello e sul fatto di aver ottenuto i requisiti solo pochi mesi dopo l'esclusione, la Casertana potrebbe far leva per ottenere il ripescaggio. Ferma restando l'ipotesi che quel criterio di esclusione venga confermato. Insomma, una volta che la squadra avrà fatto il suo dovere, per il club di viale Medaglie d'Oro si aprirà una lunga estate alla rincorsa del ripescaggio che, se concesso, costerà al club 300mila euro in contanti (sempre se confermati i criteri della scorsa stagione) oltre alla necessità della solita fideiussione.