Derby al veleno: Savoia denuncia aggressione.
Replica Nola: «Solo tensione da campo»

Derby al veleno: Savoia denuncia aggressione. Replica Nola: «Solo tensione da campo»
di Raffaella Ascione
Giovedì 10 Giugno 2021, 19:12
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Una denuncia amara. Arriva dal Savoia, all’indomani del derby contro il Nola valso a garantire aritmeticamente l’accesso dei bianchi ai playoff.

«Al termine della gara dello Sporting Club – denuncia il club del patron Mazzamauro –, alcuni dirigenti e calciatori non convocati, regolarmente inseriti nell’elenco di 40 persone previsto dalle disposizioni vigenti e consegnato prima della gara alle forze dell’ordine, sono stati aggrediti sia verbalmente che fisicamente da un gruppo di tifosi di casa, che secondo il regolamento della Lega Dilettanti non avrebbero potuto neanche assistere alla gara, essendo quest’ultima a porte chiuse».

I facinorosi si sarebbero poi concentrati su un obiettivo in particolare. «L’aggressione è proseguita anche ai danni del nostro consulente sportivo Emanuele Righi, avvicinato ed ostacolato mentre raggiungeva la propria auto prima di lasciare lo Sporting Club di Nola».

Quindi, l’intenzione di tutelarsi in ogni sede. «La società è estremamente dispiaciuta per quanto accaduto, per l’accoglienza ricevuta e le aggressioni subite, non solo perché prive di qualunque fondamento, ma soprattutto perché in contrasto con l’esemplare trattamento riservato al Nola nella gara di andata al Giraud. Il club tutelerà i propri tesserati ed i propri diritti in ogni sede».

La replica – A distanza di qualche ora, la risposta del club bruniano. «L’S.S. Nola nega fermamente che gli ospiti siano stati vittime di intimidazioni in quanto, ed è fatto noto, il dispiegamento di forze dell’ordine allo Sporting Club di Nola è sempre tale da rendere praticamente impossibile che si verifichino intimidazioni. Non a caso, a fine gara uomini della polizia e dei carabinieri erano stati posizionati nella zona antistante gli spogliatoi e nel parcheggio, per cui ci risulta impossibile che possano verificarsi impedimenti alle entrate o alle uscite delle auto, a maggior ragione se queste appartengono a dirigenti avversari regolarmente identificati. Per quanto riguarda l’aggressione avvenuta in tribuna, si sottolinea che tutti gli spettatori erano stati regolarmente identificati dalle forze dell’ordine e non vi erano persone senza diritto di stazionare in tribuna». 

Quindi la precisazione: «Al termine della gara c’è stato un breve alterco.

Non vi era alcun gruppo organizzato di tifosi, c’è stato un breve scontro tra tesserati e dirigenti del Savoia e alcuni addetti ai lavori che, vista la tensione della gara, hanno probabilmente mal digerito l’esultanza ravvicinata dei tesserati del Savoia. Sono eventi che devono essere ovviamente stigmatizzati ma al contempo si tratta di cose di campo che, non a caso, sono subito rientrate. Non c’è stato alcun verbale delle forze dell’ordine, nessun intervento in forze per placare gli animi, la situazione è subito rientrata. Sfidiamo tutti a chiedere ai diretti interessati, dai dirigenti ai magazzinieri, passando per i giocatori, se per tutto il lasso di tempo che sono stati ospitati allo Sporting Club sono stati vessati o intimiditi. Confermiamo d’aver ospitato il Savoia con ogni riguardo e al meglio delle nostre possibilità, in base purtroppo anche alle carenze strutturali dello Sporting. Lo confermiamo a quella stessa società che, nei suoi massimi vertici, era assente al campo durante la gara. Ci risulta quindi strano che, dopo una vittoria e dopo aver constatato l’assenza del presidente al campo, si sia diramata una nota così dura, che a questo punto ci risulta pesante e forse premeditata. Inoltre, sottolineiamo che gli stessi vertici societari, tra cui proprio il presidente Renato Mazzamauro, all’andata hanno apostrofato diverse volte la nostra dirigenza in trasferta con frasi intimidatorie poiché stava incitando la squadra che in quel momento stava strappando un prezioso punto al Giraud. Ma potremmo anche tirare in ballo l’episodio di due stagioni fa, quando al Giraud i genitori di un nostro tesserato vennero aggrediti sugli spalti. Lo avremmo potuto fare in precedenza ma non lo abbiamo fatto perché sono cose di campo, seppur sempre da condannare».

Un ultimo passaggio a difesa di Nola e del Nola: «Non è giusto far passare Nola come un ambiente aggressivo e criminale, ma soprattutto non accogliente. Stiamo lottando per la salvezza e prendiamo atto dei nostri errori ma non possiamo e non vogliamo essere descritti per quello che non siamo. A tal proposito, se lo si riterrà giusto, anche il Nola sarà pronto ad adire per le vie legali».

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