Barcellona-Napoli 3-1, le voci degli azzurri: «Adesso testa al campionato»

Da Rrahmani a Lobotka e Politano, azzurri a testa alta

La carica di Amir Rrahmani dopo il gol
La carica di Amir Rrahmani dopo il gol
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Mercoledì 13 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 14 Marzo, 09:57
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L'impresa soltanto sfiorata. C'è amarezza e delusione sul volto dei giocatori del Napoli al triplice fischio finale della gara di ritorno degli ottavi di Champions League a Barcellona. La rabbia per quello che poteva essere e non è stato. Il rammarico per quelle azioni salienti che subito ritornano nella mente dei protagonisti come un film rivisto al rallentatore in cui purtroppo non si può più intervenire. Soprattutto quel colpo di testa di Lindstrom che avrebbe potuto regalare almeno i supplementari e poi... chissà. Quello certamente è stato l'errore che ha fatto pendere definitivamente l'ago della bilancia in favore del Barcellona. Poi ci sono state anche la traversa di Olivera e la staffilata di Kvaratskhelia nel finale, ma a risultato praticamente blindato per i catalani dopo la rete della sicurezza di Lewandowski. 

E pensare che il Napoli era riuscito a rialzare la testa dopo il pesante uno-due rimediato dai padroni di casa nei primi 17’. Ci aveva pensato Amir Rrahmani, su assist di Politano, a riaprire l'incontro con un destro che aveva bucato la retroguardia blaugrana ed il portiere ter Stegen.

Il difensore kosovaro con il vizietto del gol (due sigilli in campionato, al primo quest'anno in Champions) si era inserito benissimo nelle maglie dei catalani in un'azione che è sembrata la fotocopia del gol del momentaneo pareggio a Reggio Emilia al Mapei Stadium contro il Sassuolo (poi finito in goleada). «Usciamo a testa alta perché li abbiamo messi in difficoltà - ha detto Rrahmani - Potevamo fare meglio quando abbiamo accorciato le distanze. Ma se non fai subito gol contro squadre forti poi vai in affanno e subisci. Abbiamo sbagliato il pressing alto». Ieri, infatti, il Barcellona non ha concesso così tanti cadeau agli azzurri, sebbene il Napoli ha avuto comunque sulla testa di Lindstrom la palla che avrebbe potuto riaprire i conti, rimettendo tutto in discussione. Ma tant'è. 

Tra gli osservati speciali del Barça c'era sicuramente Stanislav Lobotka. Il regista slovacco è stato marcato e raddoppiato dai dirimpettai, salvo poi riuscire comunque a districarsi da tanto traffico. Lobotka analizza il match a fine gara, ammettendo che il Napoli ha sofferto l'avvio sprint del Barcellona. «I primi 20 minuti non sono stati positivi - ha ammesso il regista - Ci siamo mossi bene, ma abbiamo perso tanti palloni facili. Il Barcellona con la qualità che ha ci ha reso più difficili le cose». Una pausa e aggiunge. «Poi però siamo stati bravi a riprende a fare il nostro calcio: abbiamo iniziato a pressare meglio e messo in difficoltà i catalani. Ma se crei tante occasioni da gol devi farne almeno due o tre se vuoi portarla a casa. Adesso testa al campionato. Abbiamo la sensazione di avere le qualità di poter comunque centrare la qualificazione alla prossima Champions così come saremmo potuti andare avanti in questa edizione. Ma come ieri sera serviva e servirà anche un po' di fortuna. Tutti noi abbiamo dato il massimo. Ora concentriamoci sul campionato, cercando di fare sempre meglio». Il playmaker si congeda con una riflessione sull'episodio del rigore non concesso dal'arbitro per il fallo di Cubarsì su Osimhen. «All'inizio, a caldo, dal terreno di gioco, pensavo fosse rigore. Poi però l'arbitro ha detto che non c'era penalty». Lobo si prende una nuova pausa e poi aggiunge. «È difficile esprimersi su certi argomenti: sono contatti che in alcuni casi vengono fischiati, in altri no. Forse è meglio non dire nulla». 

 

Anche Matteo Politano mastica amaro e punta l'indice sui troppi fuorigioco in cui è incappato il Napoli. «Dopo l'avvio difficile siamo stati bravi a reagire e trovare il gol che aveva riaperto la gara - ammette il numero 21 azzurro - Poi abbiamo avuto altre occasioni che dovevamo sfruttare meglio. Loro difendevano molto alti, ma ci siamo fatti trovare troppo spesso in fuorigioco». L'attaccante non depone le armi in chiave qualificazione alla prossima Champions League e ricarica le pile per il rush finale in campionato. «La qualificazione in Champions è ancora aperta e fattibile: in campionato mancano 10 finali e dobbiamo vincerle assolutamente. L'obiettivo è vivere altre notti così».

Si comincia domenica prossima. Luci a San Siro: c'è la capolista Inter. 

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