Bianchi: «La Juve può rallentare, il Napoli ne approfitterà. Sarri? Non ritiene il contratto una priorità»

Bianchi: «La Juve può rallentare, il Napoli ne approfitterà. Sarri? Non ritiene il contratto una priorità»
di Angelo Rossi
Martedì 8 Marzo 2016, 10:44
2 Minuti di Lettura
Che noia questa storia dei contratti nel bel mezzo di una lotta scudetto. Ricorrente però perché di questi tempi si delineano le strategie future, in coincidenza con il tricolore che prende forma. Ottavio Bianchi, tecnico del primo scudetto, il Napoli dopo aver messo in bacheca anche la coppa Uefa, nonostante il suo impegno con il club non fosse scaduto. «Non esistevano più i presupposti per continuare ad andare avanti. E non cito i motivi perché a Napoli li conoscete troppo bene. Presi la decisione in accordo con il presidente Ferlaino».

Il rapporto si era consumato, il trionfo in Europa contribuì a ragionare a mente fredda e a lasciare da vincitori.
«Le basi si erano sgretolate, mancava la volontà da parte mia e da parte del club. È evidente che l'entusiasmo di aver conquistato un trofeo così importante fece passare in secondo piano dissapori di altra natura. Consensualmente ognuno intraprese una strada nuova».

È solo una formalità quel pezzo di carta firmato?
«I contratti come si fanno, così possono essere stracciati il giorno dopo».

Può venir meno la serenità dell'allenatore?
«Non penso. Ora è più facile convivere con certe problematiche. Io attraversai un momento difficile perché a Soccavo mi mandarono addirittura quelli dell'Ufficio inchieste: erano convinti che avessi già firmato per un'altra squadra». 

Si può ancora fare?
«Cosa, lo scudetto?».

Beh, sì.
«Io ci credo. Il Napoli ha superato il momento di flessione. Sabato sera ho visto una squadra fresca e di nuovo spettacolare nelle giocate».

Il blocco psicologico è stato rimosso?
«Il vantaggio è un altro: non ci sono più le Coppe. C'è tempo per preparare una partita, per recuperare dagli infortuni e l'organico è più che sufficiente per una sola competizione».

La Juventus non molla niente.
«Lo stesso devono fare gli azzurri. Sarà un braccio di ferro estenuante. La Juve è rientrata per meriti propri e per demeriti degli avversari, eppure dopo tante vittorie consecutive è solo tre punti avanti».

Cosa chiederebbe ai calciatori se fosse ancora in panchina?
«Provare a vincerle tutte. La Juve prima o poi bucherà una ruota».

L'INTERVISTA COMPLETA SUL MATTINO IN EDICOLA E IN EDIZIONE DIGITAL
© RIPRODUZIONE RISERVATA