Napoli club Cagliari, la lunga attesa
dell'anima sarda con tifo partenopeo

Cagliaritani e napoletani donano il sangue
Cagliaritani e napoletani donano il sangue
di Gianluca Agata
Venerdì 14 Febbraio 2020, 19:51
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Gnocchetti sardi e genovese, porceddu e friarielli, struffoli e seadas. «Non c'è mare che ci separi» è il motto del club Napoli Cagliari ma a parlare con il presidente del Club Antonio De Falco, scopri che in Sardegna hanno trovato la ricetta della convivenza e, forse, della felicità. Il meglio dei due popoli nel nome del calcio. In materia di gastronomia, arte, cultura, tradizioni, non c'è differenza, napoletani immersi nella cultura sarda, cagliaritani purosangue che hanno scoperto l'azzurro come passione calcistica. «Noi siamo prima di tutto una associazione sportiva e culturale - racconta De Falco - il primo club in Sardegna dopo un gruppo di appassionati che sono a Sassari e altri a Oliena ed oggi contiamo più di 250 iscritti». E così tanta solidarietà, e anche premi letterari come quello vinto dal professor Diego Palma al Terzo Premio Giulio Angioni  (Guasila 25 - 26 ottobre 2019) con il racconto “Il viaggio di Adom” inserito nella seconda raccolta “Racconti di Fraus”. Come dire che l'integrazione è un valore radicato nel club e nei suoi associati.
 
 

E alla vigilia della partita con il Cagliari due lodevoli iniziative che hanno suscitato anche l'apprezzamento della società rossoblù. Oggi alcuni membri di entrambi le tifoserie doneranno il sangue, come d’accordo con il Direttore dell'AVIS. Domani, sabato, presso l’associazione sportiva “Le saline”, si terrà una amichevole calcistica, tra la Rappresentativa tifosi del Cagliari e la Rappresentativa tifosi del Napoli, seguita da un terzo tempo, in un clima conviviale in collaborazione con una serie di sponsor e partner. «Questa iniziativa - aggiunge De Falco - nasce con il chiaro obiettivo solidaristico». Lo sport abbatte le barriere di ogni tipo e il sogno è quello di vedere intere famiglie di tifosi sardi e napoletani insieme negli spalti della Sardegna Arena. Due tifoserie non sempre amiche. «Le ragioni che hanno portato nel passato all'inasprimento dei rapporti – aggiunge De Falco - è totalmente inesistente oltre l’ambito calcistico. Siamo ormai tutti pienamente integrati nel territorio ed i nostri figli nati qui, si possono definire Sardi».
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