Roma-Lazio 1-0, le pagelle: i giallorossi trionfano grazie al colpo di testa di Mancini. De Rossi si commuove, scintille nel finale

Il difensore centrale ha colpito di testa su corner

La Roma batte la Lazio 1-0 e torna a vincere nei derby: Mancini segna il gol vittoria
La Roma batte la Lazio 1-0 e torna a vincere nei derby: Mancini segna il gol vittoria
di Alessandro Angeloni
Sabato 6 Aprile 2024, 20:38 - Ultimo agg. 7 Aprile, 10:24
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I numeri dicono Roma (più tiri, più occasioni), che salta in avanti in classifica e spera ancora nel miracolo Champions League. La Lazio fa quel che può (poco) e quel che sa (ancora meno, Tudor è arrivato da poco) e fa due passi indietro, il quarto-quinto posto è lontano, resta l’Europa League da poter agganciare. Basta una rete ai giallorossi, quella di Mancini (su corner di Dybala) alla fine del primo tempo per tornare a sognare. La Roma vince un derby al quarto tentativo, l’ultimo successo risale a marzo di due anni fa. E torna a segnare proprio da quel giorno: da Pellegrini e Mancini, 452 minuti dopo. Una vita fa. È il derby di De Rossi, che vince al suo primo tentativo da allenatore, come Montella, quando subentrò al posto di Ranieri. Daniele alla fine si commuove, scaricando, quasi in lacrime, tutta la tensione di una gara vissuta sempre sul filo. Ha finto tranquillità e al fischio di Guida è esploso in stile Mazzone (il paragone è di Spalletti), gli è solo mancata  l'immediata corsa sotto la Sud, che poi è arrivata, trascinato dai suoi giocatori.

Roma-Lazio tra risse e scintille, perché Dybala ha mostrato i parastinchi a Guendouzi: cosa è successo

La Roma nel complesso ha giocato meglio della Lazio per quasi tutto il match, creando più occasioni, per poi alla fine abbassarsi e difendere il fortino, senza mai rischiare grosso. Tudor sbaglia le mosse iniziali e ce lo fa capire ad inzio ripresa, quando toglie contemporaneamente Immobile (impalpabile), Isaksen (fumoso) e Romagnoli (in confusione), è proprio l‘ex giallorosso infatti a perdersi Mancini nel cuore dell’area. La Roma praticamente gioca senza le due punte, Lukaku e Dybala, che vivono in una sorta di isolamento: il belga difende qualche pallone e arriva tardi all’appuntamento con il gol, Paulo batte l’angolo decisivo e vive di un paio di fiammate. A sfiorare la porta sono Pellegrini e Llorente e prima ancora Celik con un colpo di testa.

Il migliore dei giallorossi era Angeliño, bravo nelle due fasi.

La Lazio era andata vicino alla rete con Immobile, che però calcia a lato, e male, davanti a Svilar, che di fatto chiude il match con un solo intervento, si fa per dire, su tiro dalla distanza di Castellanos. Tudor tiene colpevolmente in campo Kamada per tutto il match, ma il giapponese combina poco e alla fine si fa pure ammonire per un fallo di frustrazione su Pellegrini. Tardivo l’ingresso di Luis Alberto, che non riesce ad accendere il match, dolce invece il ritorno di Abraham a quasi un anno dall’infortunio, l’ultima dello scorso campionato contro lo Spezia. Guendouzi è l’unico che si batte e si sbatte, cercando un qualcosa che si ricordi, con le buone e le cattive (si attacca un po’ con tutti, specie con Dybala). Ma non basta, la Lazio era troppo poco. È bastata una Roma al minimo, ordinata e concreta.

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