Calzona e il Napoli, contro la Juve la notte più lunga

La sfida contro la Juve per il rilancio, il tecnico vuole risalire in classifica

Mister Calzona
Mister Calzona
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 2 Marzo 2024, 06:00 - Ultimo agg. 17:40
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Un nuovo esordio al Maradona per Francesco Calzona. Stavolta in campionato, contro la Juventus. A Fuorigrotta arriva la Vecchia signora, nella notte più lunga per il tecnico e per i campioni d’Italia. Ancora una volta un big match tra le mura amiche per l’ex ragazzo di Calabria, con i riflettori puntati sul rettangolo verde, le scelte di formazione, il possibile turnover e soprattutto la voglia di cullare un sogno che si chiama Champions, ma che in questo momento non si può neppure sussurrare. Bisogna soltanto correre e pedalare per tentare di recuperare il tempo perso. Ed anche i punti (tanti, troppi) lasciati per strada. Niente calcoli, quelli si fanno alla fine: adesso bisogna fare risultato contro tutti. A prescindere dal blasone e dalla classifica. Che si chiami Sassuolo oppure Juventus che si presenta a Fuorigrotta da seconda della classe e con qualcosa come 17 punti di vantaggio rispetto agli azzurri. È questo il diktat in casa Napoli.

Il nuovo nocchiero ha vestito i panni del motivatore prima ancora che dell’allenatore. Ed i risultati cominciano timidamente ad intravedersi. Calzona è imbattuto da quando ha raccolto il testimone dopo l’esonero di Mazzarri: ha inanellato un pareggio in Champions con il Barcellona, un altro - amaro - a Cagliari ed ha centrato il roboante successo a Reggio Emilia mercoledì scorso contro il Sassuolo nel recupero della 21esima giornata di campionato (che non si giocò a gennaio per via dell’impegno degli azzurri in Supercoppa a Riad). I primi tre punti della sua gestione in serie A hanno restituito fiducia nel gruppo e soprattutto lasciato intravedere sprazzi di quel gioco che aveva permesso al Napoli di cucirsi il tricolore sul petto appena nove mesi fa. La strada è ancora lunga e tortuosa, sebbene si intraveda uno squarcio di luce in fondo al tunnel: mancano 12 partite al termine della stagione e tutte o quasi le concorrenti per un posto nell’Europa che conta devono passare dal Maradona. La sfida con la Juventus di domani sera, seconda forza del campionato, fa storia a sé naturalmente. Ma è un test più che probante per capire se la scorpacciata di gol sulla via Emilia è stata un episodio isolato - figlio anche della generosità della difesa del Sassuolo - oppure il segnale del riscatto di Osimhen, Kvaratskhelia e compagni.

Il tecnico sta preparando la supersfida con la Vecchia signora senza lasciare nulla al caso.

Ieri Calzona ha riunito l’intera rosa nel chiuso dello spogliatoio a Castel Volturno prima di far svolgere la consueta seduta di lavoro. L’allenatore è rimasto per oltre mezzora con la squadra incollato alla tv per analizzare pregi e difetti della Juventus con il supporto delle immagini delle ultime gare della formazione di Allegri. Facile immaginare che abbia già dato compiti e consegne. Ai reparti e non agli uomini, intendiamoci. Il tecnico, infatti, continua a tenere tutti sulla corda e lo fa anche durante le esercitazioni tattiche, così come ha fatto ieri sotto la pioggia sul campo 1 del quartier generale azzurro.

Ciccio dovrà fare ancora a meno di Ngonge e Cajuste (entrambi in infermeria) e sembra orientato a completare il turnover che ha messo in atto nelle ultime due uscite di campionato tra Cagliari e Sassuolo. Le maggiori novità potrebbero riguardare la difesa con Olivera che è in vantaggio su Mario Rui sull’out mancino. L’agente del portoghese, Mario Giuffredi, non ha preso bene l’eventuale avvicendamento. «Non ne voglio più parlare di Mario Rui perché ogni volta che lo faccio mi arrabbio con gli allenatori - ha detto ieri a KissKiss Napoli - Ogni volta che arriva un nuovo tecnico sembra di tornare al primo giorno di scuola, bisogna ripartire da zero e tutto ciò che è stato fatto non è servito a niente. Calzona faccia quello che gli pare: punto e basta. Il comportamento degli allenatori è sempre premeditato, quando poi i risultati e i numeri dicono che con Mario Rui in campo il Napoli va meglio». Dalla cintola in su, invece, i (pochi) dubbi sono più di tenuta che di scelta tecnica. Traoré è in ballottaggio con Zielinski che spinge per una maglia contro la Vecchia signora, ma l’ivoriano ha fatto una gran partita a Reggio Emilia... In attacco, il tridente delle meraviglie vuole continuare a stupire e l’unica staffetta potrebbe consumarsi tra Politano e Raspadori sulla destra. Certamente a partita in corso.

Ad accendere ulteriormente il big match ci ha pensato giovedì scorso De Laurentiis, puntando l’indice sulla possibile partecipazione dei bianconeri al prossimo Mondiale per club. «Se la Juve è fuori dalle coppe dovrebbe essere estromessa anche dal Mondiale per club», ha detto il patron che valuta l’ipotesi di eventuali azioni legali per perorare la causa azzurra. Il Napoli ha 18 mesi di tempo per agire (eventualmente si affiderà ad un pool di legali internazionale). È chiaro che se dovesse approdare ai quarti e superare nel ranking proprio la Juve non ci sarebbe più bisogno di nessun tribunale.

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