Filippo Fusco da Napoli alla Spal: «Fidatevi di Meluso, è l'uomo giusto»

«Lo scudetto del Napoli viene da lontano»

Filippo Fusco
Filippo Fusco
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 20 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:30
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La sua carriera da dirigente inizia nel 1995. Giovane avvocato penalista, fu scelto da Ferlaino come team manager del Napoli di Boskov. Nel 1999 festeggia il ritorno in serie A da direttore dell'area tecnica con il Napoli di Novellino. Poi tra i tanti incarichi, Foggia, Verona, Bologna, Juventus Under 23. E ora, Filippo Fusco, ha il compito di rilanciare una nobile decaduta, la Spal, che lunedì affronterà il Napoli a Dimaro in amichevole.

Al Napoli come ds c'è Mauro Meluso.
«Una persona perbene e che conosco da anni.

Un dirigente competente e che non è mai sopra le righe; per un dirigente non è facile arrivare a luglio e avrà bisogno di un po' di tempo per conoscere, capire e per potersi ritagliare il giusto ruolo al fianco di un presidente che ha le idee molto chiare spesso anche nella gestione dell'area tecnica».

Difficile arrivare dopo uno scudetto?
«A tal proposito mi piace citare una frase di Bielsa proprio sui pericoli del successo, lui afferma che il successo porta spesso con se un grande rischio perché può essere deformante: rilassa, inganna, ci rende peggiori, ci aiuta ad innamorarci eccessivamente di noi stessi. Al contrario, l'insuccesso è formativo: ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni. Il pericolo potrebbe essere proprio questo a Napoli».

Cita Bielsa, mentre mi sarei aspettato Benitez.
«Lui in questo momento avrebbe messo tutti in guardia con il suo il calcio è tutto una bugia. Perché possiamo pensare di prevedere ogni cosa, ma poi c'è il campo che dice altro. Un grande giornalista argentino Dante Panzeri, intitolò il suo libro sul Futbol: “La Dinamica de lo impesado” mettendo in evidenza la magia delle cose imprevedibili quando c'è una partita di calcio».

Imprevedibile come lo scudetto del Napoli?
«Questo successo viene da lontano ed il Napoli di De Laurentiis già aveva vinto trofei in Italia, da anni gioca le Coppe in Europa e aveva sfiorato il primo posto. Questo scudetto è figlio di un progetto di un presidente che, spesso, ha dimostrato di essere un visionario».

Ha fatto parte della commissione d'esame che a Coverciano ha esaminato cento ds e tra questi Antonio Sinicropi.
«Mi ha colpito molto la sua umiltà. La sua voglia di conoscere, capire. Peraltro ha discusso una tesi molto interessante, tecnico giuridica, sui diritti di immagine nel calcio».

Prati, il suoi gioiellino, lo dà al Napoli?
«Lo seguono in tanti. In questi primi giorni di ritiro mi ha colpito la sua serenità, il suo equilibrio, oltre alle sue grandi qualità nel fare sempre le cose semplici in campo, si allena benissimo senza farsi condizionare dalle voci di mercato. E ha solo 19 anni e mezzo».

La sua Spal?
«Dobbiamo essere ambiziosi e coraggiosi, e cercare un equilibrio economico. Essere in Lega Pro è doloroso, ma è un'occasione per dare spazio ai giovani del settore giovanile. Sarà una C dei giovani, come dicono Matteo Marani e Gianfranco Zola. La Spal ha vinto gli ultimi due tornei under 18 ma ancora più importante dei titoli a Ferrara ci sono strutture all'avanguardia e un convitto tra i migliori d'Italia».

Prima di Napoli-Spal che dirà ai suoi ragazzi?
«Divertitevi, il calcio è bello, godetevi il momento perché non tutti i giorni capita di giocare contro la squadra Campione d'Italia». 

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