Il grande rebus del futuro del Napoli dopo l'addio alla Champions

De Laurentiis studia il tecnico per il rilancio: in pole c'è Italiano

De Laurentiis
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Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 14 Marzo 2024, 09:54 - Ultimo agg. 17:09
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Ascesa e caduta di Ciccio Calzona, allenatore che aveva illuso De Laurentiis di aver domato la bestia ma che rischia di finire stritolato pure lui come Garcia e Mazzarri. Del resto l'espressione del tecnico calabrese e le sue parole, dopo il ko di Barcellona, raccontano lo sgomento dell'uomo.

«Ma possiamo ancora arrivare in Champions e salvare la stagione». Nel frattempo, ieri, nel giorno libero è volato a Bratislava a indossare i panni del ct della Slovacchia: «Cosa farò? Non so neppure cosa farà domani mattina. Valuterò con la Federazione nel caso dovesse arrivare qualche offerta, che ancora non c'è». Un piccolo tour de force: è rientrato da Barcellona all'alba, poi è volato in Slovacchia e alle 19 è rientrato. L'impressione è che Ciccio ci abbia preso gusto. E che dopo l'Europeo, Napoli o un altro club, sia pronto a lasciare la nazionale. Il sogno, chiaro, è la permanenza in azzurro. Ma dopo Barcellona le possibilità si affievoliscono. Però Calzona è uno dei papabili. De Laurentiis, un anno fa, ha fatto finta di non sapere che Spalletti sarebbe andato via (lo sapeva, eccome se lo sapeva), ora c'è il vantaggio di poter scegliere subito il tecnico della ricostruzione della prossima estate. De Laurentiis ha dato chance anche a Calzona. Non solo nei vari faccia a faccia ma anche davanti ad altri. «Perché non dovrei pensare a lui come futuro allenatore del Napoli?».

Ed è giusto che Ciccio possa essere nel cast. Ma a una condizione: che il suo destino non sia legato ai traguardi. Uno è fallito, l'altro va inseguito ma somiglia a una specie di K2. De Laurentiis è contento dell'uomo e del tecnico e glielo ha detto anche l'altra notte durante il volo di rientro dalla Spagna.

Ma da qui a consegnargli la squadra, deve ancora riflettere. Il capo degli scouting, Micheli, ormai trasferisce ogni video di calciatore che sta osservando anche a lui, per il suo giudizio. E deciderà Calzona, per esempio, se tenere o no Traoré. Segnali per il futuro? Può essere. Ma De Laurentiis ne sta sondando tanti di nomi. E dunque, proviamo a elencare i papabili per la ricostruzione. Facendo subito una premessa: Sarri stava accarezzando da qualche settimana l'idea di un riavvicinamento a De Laurentiis, ma dopo le parole gratuite dell'altra sera («Solo un perdente può dimettersi») ha compreso che l'uomo e il presidente non sono cambiati molto rispetto al 2018. La pista si raffredda, ma è un peccato: Sarri è l'unico (con Spalletti) a poter garantire serenità alle scelte presidenziali della prossima estate. E gli altri? Pioli per caratteristiche anche umane piace molto e poi l'eterno pupillo, Italiano, che stavolta potrebbe davvero lasciare la Fiorentina e ha nuovamente sentito il patron. Il sogno resta Antonio Conte che è corteggiato da mezza Italia e sceglierà con calma.

I soldi del Mondiale svanito sono quelli che De Laurentiis ora più rimpiange. Ed è vero: ancora ieri ha contattato i suoi legali internazionali per fare il punto sul ricorso contro la Juventus: perché il Napoli crede davvero che ci siano dei margini. E poco importa che Infantino abbia già dato il benvenuto alla Juventus a Usa 2025. Un messaggio che ha molto infastidito De Laurentiis per tempistica e modalità. Un ricorso alla Fifa o a un tribunale sportivo? Ecco, uno dei primi dilemmi da sciogliere. Ma De Laurentiis non si arrende. Questa Champions, in ogni caso, porterà al club azzurro circa 70 milioni di euro. Non proprio spiccioli: sarà un altro fatturato da record quello che si chiude il 30 giugno, con un altro utile importante. Il nodo di De Laurentiis è l'ingaggio di Osimhen: insostenibile per un club che anche la prossima stagione pensa a un monte ingaggio non superiore ai 75 milioni.

Non ha bisogno dei proventi Champions per progettare lavori per lo stadio e quelli per il centro sportivo. Ha riserva accumulate per 160 milioni, 80 milioni dell'ultimo utile di bilancio, un altro esercizio che si chiuderà con il segno positivo: la società è strutturata sotto il profilo finanziario per poter assorbire anche il colpo di una eventuale non partecipazione alla Champions: l'aver abbassato il monte ingaggi da 120 a 75-80 milioni dà sotto questo aspetto molta serenità. Ma De Laurentiis prepara un colpo: offrirà un premio alla squadra se riuscirà a ottenere la qualificazione in Champions. Intanto, con Laporta è tornato a parlare della SuperLega: qualcosa lo continua ad attrarre nel progetto degli scissionisti dell'A22. Ieri De Laurentiis ha avuto contatti con i vertici della Lega, assai infastidito per la sanzione da 100 mila euro per il silenzio anti-Dazn. Anche la Uefa, intanto, multerà il Napoli per l'episodio Politano-Sky: è stato aperto un procedimento per la "violazione delle regole basiche di condotta decente".

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