Juventus-Napoli, l'Asl si difende:
«No accuse a chi rispetta le leggi»

Juventus-Napoli, l'Asl si difende: «No accuse a chi rispetta le leggi»
Giovedì 15 Ottobre 2020, 10:17 - Ultimo agg. 10:23
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Dopo la sentenza arrivata ieri per il caso di Juventus-Napoli, con il 3-0 a tavolino per gli azzurri,  il direttore generale dell'ASL Napoli 2 Nord Antonio D'Amore ha voluto mettere le cose in chiaro: «Tengo a precisare che tutti gli atti fatti dal dipartimento di prevenzione e dall'unità operativa complessa di epidemiologia sono atti che rispondono alla legge. La legge dice che laddove ci sia una persona positiva si fa un contact tracing e si vanno a valutare quelli che sono stati i contatti stretti, in ambito familiare e in ambito lavorativo. Con comunicazione del venerdì sera da parte del Napoli della positività di Zielinski scatta tutto questo».

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«Noi abbiamo comunicato alla ASL Napoli 1 che sul suo territorio c'erano stati contatti stati con una persona positiva, loro hanno avvisato il Napoli che queste persone andavano messe in quarantena e in isolamento fiduciario» ha continuato il dirigente a Radio Kiss Kiss. «Se la domanda è: potevano partire lo stesso? Ognuno è responsabile delle proprie azioni. Cristiano Ronaldo è partito, e non noi sappiamo con chi sia stato a contatto.

Non dobbiamo accusare chi rispetta le leggi». 

 
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