Mazzarri tra Napoli e Inter, il destino si colora ancora una volta di nerazzurro

La sfida all'Inter per il rilancio in campionato e quella grande chance

L'abbraccio di Mazzarri e Hamsik dopo il pareggio con l'Inter decisivo per la qualificazione Champions 2011
L'abbraccio di Mazzarri e Hamsik dopo il pareggio con l'Inter decisivo per la qualificazione Champions 2011
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Mercoledì 29 Novembre 2023, 13:09 - Ultimo agg. 30 Novembre, 07:31
3 Minuti di Lettura

C'è ancora l'Inter sulla strada di Walter Mazzarri. La ritrova nella prima partita di dicembre, dopo il Real Madrid e prima della Juve. C'è ancora l'Inter che fu sua per una stagione e un po', perché all'undicesima giornata del campionato 2014-2015 scattò l'esonero e a Milano tornò Roberto Mancini. C'è ancora l'inter che a Mazzarri - il Mazzarri allenatore del Napoli - ricorda la storica qualificazione Champions centrata nella splendida primavera 2011. Erano passati quasi ventun anni dalla partita in Coppa dei Campioni a Mosca, quella che segnò l'eliminazione del Napoli campione d'Italia e di fatto la fine del rapporto con Maradona.

Mazzarri e l'Inter, più capitoli di una storia che non finì come il tecnico di San Vincenzo aveva sognato quando incontrò Massimo Moratti. Si piacquero subito, come ricordò il presidente nell'autobiografia scritta dal tecnico “Il meglio deve ancora venire”. Ma poi quel feeling si interruppe perché Moratti il 15 novembre di dieci anni fa decise di lasciare l'Inter nelle mani di Erik Thoir, che aveva un'altra visione del calcio e che un anno dopo decise di interrompere il rapporto con Mazzarri. Walter era tornato a Napoli da avversario il 15 dicembre 2013, sette mesi dopo l'addio. Sull'altra panchina c'era Rafa Benitez, che si prese la rivincita sull'Inter su Moratti (aveva raccolto la pesantissima eredità di Mourinho e venne esonerato) vincendo per 4-2. Era stata una serata strana per Mazzarri, un uomo che vorrebbe saper controllare le emozioni ma non vi riesce. Entrò in uno stadio San Paolo diviso. Striscioni di ringraziamento per quanto aveva fatto in quattro stagioni da una parte, fischi e scritte di contestazione dall'altra. Aveva ragione, Walter. Vi era stata da una parte della tifoseria un'errata lettura del divorzio dal Napoli. Lui non aveva tradito dopo essere arrivato al massimo con quel Napoli (qualificazione Champions, Coppa Italia e secondo posto in 24 mesi). Aveva semplicemente deciso di chiudere il rapporto con un presidente illuminato ma complesso come Aurelio De Laurentiis.

Come poi avrebbero deciso di fare suoi successori: Benitez, Sarri e Spalletti. 

L'Inter avrebbe dovuto rappresentare l'occasione di un ulteriore salto di qualità nella sua carriera, invece non andò così. A 62 anni è ripartito con entusiasmo dal Napoli, il suo Napoli. E proverà a metterla al tappeto domenica, davanti ai 50mila del Maradona. Con 3 punti si porterebbe da 8 a 5 lunghezze dai nerazzurri e dal primo posto. Ma battere proprio quella squadra è evidente che vale per Mazzarri molto di più. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA