Milan-Napoli, Champions League: sfida da 10 milioni di euro

Record di incasso a San Siro, si arriva attorno ai 10 milioni di euro

L'ultimo allenamento del Napoli a Castel Volturno
L'ultimo allenamento del Napoli a Castel Volturno
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 12 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15:58
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Le tessere del tifoso e le sanzioni sempre più pesanti hanno spostato i pericoli di rappresaglie lontano da San Siro. Impossibile controllare il fronte degli ultrà: saranno circa 900 agenti delle forze dell'ordine che saranno impegnati a evitare scontri che possono avvenire in ogni posto della città. Con il rischio che anche i tifosi organizzati dell'Inter che magari non sono andati a Lisbona possano prendervi parte. Sold out il settore ospiti, ovvero 4mila persone presenti. Ma la legione azzurra di napoletani a Milano (e nel resto del Nord Italia) è difficile da poter quantificare con esattezza. Diciamo che, in ogni caso, avendo i milanisti abbonati quasi tutti esercitato la prelazione non saranno più di seimila i tifosi napoletani a sognare le luce a San Siro. Record di incasso, si arriva attorno ai 10 milioni di euro. Quasi il doppio di quello che incasserà il Napoli tra sei giorni, per il retour match.

Lo striscione di gratitudine della Curva A nei confronti degli ultrà rossoneri che hanno manifestato solidarietà a quelli del Napoli, sembra un caso isolato: non ci sono segnali di rappacificazione: sopravvive il pericolo di uno scontro tribale per riaffermare la guerra infinita delle curve: alla faccia dello Stato che «non ci vuole». Certo, fa effetto parlare di questa partita-spettacolo, un derby italiano di Champions, con sullo sfondo questo pericolo per l'ordine pubblico. Bello il saluto di un gruppo di ultrà alla partenza da Capodichino della squadra, che alloggia all'Excelsior Gallia, tempio del calciomercato a un passo dalla stazione. Gli americani RedBird di Gerry Cardinale che per la modica cifra di 1,2 miliardi di euro hanno rilevato il Milan devono davvero fare salti di gioia pensando al clima degli stadi italiani. Aurelio De Laurentiis non se la passa meglio negli ultimi tempi: ha alzato un muro e non farà alcuna retromarcia sul fronte della chiusura di ogni genere di rapporto con il mondo degli ultrà. 

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Aurelio De Laurentiis non ama i fondi, non li vuole nel calcio italiano perché li considera degli investitori predatori.

Cardinale - ovviamente - non è così estremista soprattutto nella gestione dei diritti tv. Scaroni, il presidente rossonero dal 2017, ha spiegato: «Per gestire in proprio i diritti bisognerebbe capirne». Ecco, quello che De Laurentiis sostiene da tempo: facciamo in autonomia ogni cosa in Lega, compresa la produzione delle partite e la vendita. D'altronde, Gerry Cardinale non ce ne voglia, ogni cosa che tocca De Laurentiis diventa oro. La Champions di Milan e Napoli è già oro colato (85 milioni di introiti a 72 per gli azzurri fino ad adesso). Ma le strategie dei club sono gemelle. Il Milan è qui tra le top8 d'Europa pagando 79 milioni di ingaggi. Se non ci fosse Ibrahimovic che da solo pesa per 7 milioni di euro, sarebbe ancor di più un monte-stipendi da favole. Il Napoli non ha sprechi: la sura rosa costa 75 milioni di euro di buste paghe. Poco, al cospetto di chi circonda Milan e Napoli. Avanti in Europa, il loro modello - come quello del Benfica che paga di stipendi 42 milioni di euro - è la strada maestra inseguendo fair play finanziario e benessere. La Champions di questa sera ha ancor di più un sapore speciale i due club e le due squadre. Sarebbe doloroso scendere dal treno proprio adesso. 

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