Milan-Napoli, Luciano Spalletti in conferenza stampa: «Abbiamo vinto anche senza Osimhen, serve una mentalità da campioni»

«Raspadori si è allenato solo oggi, dovremo fare delle valutazioni su di lui»

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
di Gennaro Arpaia
Martedì 11 Aprile 2023, 20:00
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Senza Osimhen e Simeone, con Raspadori a metà. Ma il Napoli e Luciano Spalletti non vogliono saperne di piangersi addosso: «Questa è la competizione dei campioni e i campioni non si piangono addosso, trovano le soluzioni per giocare. Siamo una squadra con tanti campioni. Faremo tutto per essere più bravi di loro. Non eravamo i più forti prima, non siamo i più deboli oggi: si giocherà una partita che può dire molto per il futuro di tutti» dice l’allenatore toscano in conferenza. Domani una sfida che sa di storia: «Io spero arrivino anche notti più importanti di questa nella mia carriera. Siamo a un punto altissimo, sia io che i calciatori, dobbiamo avere voglia e entusiasmo, ricordando da dove siamo partiti e dove possiamo arrivare. Ai quarti ci si confronta con squadre e stadi in cui diventa quasi proibitivo, invece mi aspetto di vedere una squadra che se la gioca. È una notte bellissima, ci dobbiamo anche divertire e gustare tutto già da stasera, non solo in campo».

Chi giocherà da prima punta? «Raspadori si è allenato solo oggi, dovremo fare delle valutazioni su di lui. Domattina farà ulteriori prove e poi sceglieremo chi giocherà» ha ammesso. «La forza di una squadra non è mai una addizione dei calciatori. Servono le qualità, i comportamenti. Fin qui abbiamo fatto vedere di saper scegliere sempre come giocare al di là di presenti e assenti. Abbiamo vinto partite importanti anche senza Osimhen, siamo arrivati a questo punto in Champions anche senza lui.

Mi aspetto che chi va in campo avrà la massima fiducia per far venire fuori il collettivo. Tutto passa dal modo di allenarsi, di stare in gruppo. Una gara come quella di domani può cancellare tutto quello che c’è intorno in questo momento. Napoli-Milan in campionato interessa solo ai tifosi delle due squadre, domani sera interesserà ai tifosi di tutto il mondo e questo lo sanno anche i calciatori».

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L’episodio con Maldini è già dimenticato: «Con queste telecamere ovunque volete creare contrasti, ma è stata una cosa di spogliatoio» dice. Svelando un retroscena: «Quando ero allo Zenit e potevo scegliere i collaboratori mi fu chiesto un profilo internazionale per dare visibilità al club, quando feci il nome di Paolo furono felicissimi. Lo contattai ma aveva altro da fare e non accettò. Lo Zenit era disposto a tutto per averlo». Anche con Guardiola nessun problema, anzi un appuntamento: «Dalla risposta di Guardiola ho capito che le mie parole non avevano fatto l’effetto che volevo. Mi alzo in piedi, da lui ho imparato tante cose. Gli chiedo scusa: ci fa piacere quando uno come Pep parla bene di noi. Però se mi dice che possiamo vincere la Champions, allora rispondo che non siamo quelli: non dobbiamo avere l’ansia di dimostrare nulla, l’abbiamo già fatto, siamo entrati già nella storia e ora ci dobbiamo divertire mantenendo l’atteggiamento corretto con orgoglio e forza. Spero di poterci fare due risate con Guardiola davanti a un buon caffè turco». Con vista sulla finale di Champions.

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