Napoli-Barcellona, la prima volta di Calzona: «Sarà la sfida della dignità»

De Laurentiis presenta il nuovo allenatore al gruppo

Ciccio Calzona dirige il primo allenamento
Ciccio Calzona dirige il primo allenamento
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 07:27
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Una nuova vita, senatori non più intoccabili e avanti un altro. Altro che la sfida nel nome di Diego Maradona, questo Napoli-Barcellona è nel segno di Ciccio Calzona da Vibo Valentia. De Laurentiis parla e i calciatori hanno quasi tutti la testa bassa, nel ventre di Castel Volturno. La parola chiave, in queste ore, è «finiamo la stagione con dignità». Ci vuole buon senso, quello che fino ad ora è mancato a un club che appare sempre più alla deriva dopo aver toccato il cielo. Le prime ore di Francesco Calzona a Castel Volturno sono piene di emozioni: ha fatto tutto qui, compreso sistemare “i cinesini” sul campo. Con umiltà e disponibilità. Al servizio di Sarri e di Spalletti. Ora è cambiato. Deve parlare lui, non solo ascoltare. Dare direttive, non solo eseguire. Deve preparare discorsi a tutti, non solo dare suggerimenti a bassa voce. De Laurentiis parla alla squadra, verso le 13. Fa le presentazioni e fa capire che stavolta sparirà di scena. Nessuno gli crede. «Ho dovuto cambiare, mi spiace. Mi aspetto molto da voi, a iniziare dal Barcellona». C'è un premio per l'approdo ai quarti di finale. E ce ne sta un altro in caso di “miracoloso” quarto posto. Calzona sorride con finta timidezza. Non è facile prendere in pugno tutto. Lui quarto allenatore in un anno, nonostante De Laurentiis avesse urlato che «solo uno che non ama il Napoli può pensare che si possa cambiare il tecnico a tre giorni da un ottavo di Champions». No, è successo proprio questo. Calzona si presenta e mostra il suo solito volto da secchione della tattica. Da quando, domenica sera, ha iniziato a capire che il sogno stava per diventare realtà, ha preso tutto il materiale che poteva reperire e ha iniziato a prepararsi per la gara con il Barcellona. E già ha iniziato a mostrare la tattica, la strategia. Poche chiacchiere. Come è suo stile. 

Calzona, Sinatti e Bonomi sono arrivati all'hotel Britannique per il vertice con De Laurentiis e quello che è ormai il suo cerchio magico familiare, ovvero il figlio Edo, il genero Sinicropi e il fedelissimo di sempre, Chiavelli.

Calzona ha ascoltato le direttive del presidente, che in questi mesi vuole valorizzare i nuovi acquisti e capire chi potrà salvarsi dalla rivoluzione della prossima estate. Calzona è un Caronte, deve davvero fare meraviglie per restare. Ha chiesto, curioso, a Sinatti, come pensa di rialzare questa squadra che ritiene a pezzi fisicamente. E gli ha ripetuto: «Farti andare via è stato un errore gravissimo». E Sinatti gli ha spiegato la sua ricetta. La Figc ha dato, un grande gesto di eleganza, in meno di 12 ore l'ok a Sinatti per ricoprire il doppio incarico: sarebbe bastato ricordare la reazione di De Laurentiis all'annuncio di Spalletti ct per spingere Gravina a negare il nullaosta. Ma il presidente federale non si è opposto. 

 

Calzona si pone con modi sempre molto ossequiosi e persino timorosi nei confronti di De Laurentiis: deve prendere ancora atto nella sua nuova dimensione di capo-allenatore. Meglio che lo faccia in fretta, per evitare intrusioni nello spogliatoio ad alta tensione. Ci vorrà del tempo. Poi, dopo il briefing in hotel, con auto diverse lo spostamento a Castel Volturno dove, in pieno marasma, la squadra era stata invitata a presentarsi alle 12.30 (l'allenamento era previsto per le 11). Roba mai vista altrove. E i calciatori? Testa bassa, quasi mortificati per l'ennesimo cambio di rotta. Si riparte da Osimhen e dal 4-3-3. Mario Rui, il senatore, dall'inizio. Unico dubbio Traoré-Cajuste. Giovanni Di Lorenzo, il capitano, non si nasconde. «Se si cambiano due allenatori, non ci possiamo certo nascondere: ci sono le nostre responsabilità. Negli ultimi tempi abbiamo perso l'entusiasmo e la spensieratezza, dobbiamo ritrovarli con il Barcellona. Ho chiamato Mazzarri, gli ho detto che mi dispiace per come è andata a finire». Il terzino mostra l'orgoglio: «La squadra è cosciente del momento, una vittoria in Champions, in questa notte da sogno, aiuterebbe a uscire fuori da questo momento. Calzona? Ci ha subito trasmesso il suo entusiasmo». 

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