Napoli, missione Champions: servono nove vittorie per il quarto posto

Bologna e Roma restano davanti ma ADL sogna la rimonta

La festa del Napoli dopo la vittoria sulla Juve
La festa del Napoli dopo la vittoria sulla Juve
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Martedì 5 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:21
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Missione aggancio. Il problema di quando s'insegue come sta facendo il Napoli è che non sono ammesse fermate supplementari. L'inizio balbettante obbliga a conquistare almeno 27 punti (minimo) in queste undici gare per sperare. Nove vittorie, non poco. Perché negli ultimi due anni quota 70 punti ha sempre garantito il quarto posto Champions. Chissà se sarà così anche quest'anno: nel maggio 2022, per esempio, 77 punti non bastarono agli azzurri per andare in Champions (ci andarono Atalanta e Juventus con 78). Solo nel 15/16 all'Inter bastarono 67 punti. Francesco Calzona lo sa: non ci si può distrarre un attimo, non si può sollevare il piede dall'acceleratore. Undici tornanti, i più duri: un altro incidente come a Cagliari non è ammesso. Lo scatto del Napoli contro la Juventus è di quelli che possono far arrivare al traguardo. Ovvio, i margini di classifica sono ancora tanti: otto punti dal quarto posto (il Bologna) e quattro dal quinto posto (la Roma) che al momento darebbe la Champions, perché nel ranking Uefa l'Italia è prima. Ma è la prova di salute e personalità della squadra di Calzona nel momento più delicato del torneo a far sognare. Intanto, oggi si saprà dell'infortunio di Rrahmani: salterà il Torino e bisognerà vedere se potrà recuperare per Barcellona.

L'incredibile entusiasmo che spinge lo splendido Bologna di Thiago Motta legittima l'impresa storica: i felsinei hanno due scontri diretti, entrambi in trasferta con Roma e Napoli (a tre giornate dalla fine) ma le rare amnesie fanno poco immaginare una caduta. Il calendario sembra davvero sorridere alla rivelazione rossoblù: sabato c'è l'Inter ma poi, una dietro l'altra, Empoli, Salernitana, Frosinone e Monza. È, probabilmente, il cammino più morbido tra le varie concorrenti. Due sole certezze. Questo campionato è come certe valigie estive: non si chiude mai. Il Napoli, invece, ha due trasferte da pallino rosso (l'Inter tra due settimane e poi la Fiorentina alla penultima) e tutti gli sconti diretti per la Champions, con Atalanta, Roma e Bologna al Maradona. Ovvio, la vittoria con la Juve ha fatto ricchi gli azzurri: classifica, morale, prospettive. Ma è il Bologna che ha il posto in Champions in pugno dopo la vittoria a Bergamo. E la Roma del nuovo corso Daniele De Rossi? È quinta, ma ha un bel po' di partite della verità: Fiorentina (domenica), poi il derby con la Lazio (alla 31esima) e ancora Bologna, Napoli, Juventus e Atalanta.

Insomma, il cammino apparentemente più complesso. 

L'Atalanta è in debito di punti (solo tre punti avanti al Napoli) ma ha esperienza, qualità a centrocampo, panchina. Il calendario sembra più dolce, perché ha la gara al Maradona, alla vigilia di Pasqua, poi Fiorentina e Roma andranno a Bergamo. In questa volata con undici tappe, c'è solo un'altra grande in trasferta (la Juve) e ospitare Lecce e Torino a fine stagione può essere un discreto passaporto. Ovvio che la differenza la faranno, come sempre, gli uomini. Facile dire che il Napoli ne ha due: Kvara e Osimhen. La Lazio ha un gruppo che appare stanco e con le energie che Sarri spreca nella guerra contro gli arbitri e il sistema: è la squadra che ha la frenata più preoccupante, come la Fiorentina che fatica, nel momento topico, a ritrovare il passo. In ogni caso, qui in palio non c'è solo la gloria e lo sfizio di prendere parte alla prima edizione della nuova SuperChampions: qui ballano qualcosa come 70 milioni di euro (minimo) che per la nostra povera serie A sono acqua che toglie sete e risana le finanze. Il sogno è quello di una quinta squadra in Champions, in quel caso anche il settimo posto darebbe la possibilità di prendere parte alla Conference League. L'Italia qualifica due squadre per l'Europa League: la quinta in classifica e la vincitrice della Coppa Italia. 

Il ritorno in Champions è svincolato alle operazioni della prossima estate. Perché il club azzurro ha riserve rassicuranti in questa ottica. L'addio (scontato) di Victor Osimhen per 120 milioni farà scattare la corsa all'erede. E adesso c'è in pole Santi Gimenez ad aver stregato lo scouting del Napoli. Anche domenica pomeriggio, ad Eindhoven, c'erano gli occhi del club azzurro per vedere in azione dal vivo la 22enne stellina messicana (ma passaporto italiano) che sta incantando nel Feyenoord. Sempre a Rotterdam c'è un altro pallino azzurro: peraltro, slovacco. E quindi Calzona potrebbe anche dare una mano a convincerlo a dire di sì: il 26enne David Hancko. Insomma, De Laurentiis prepara lo shopping nei Paesi Bassi. Champions o no. 

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