VO9 Airlines. E ancora una volta l'attaccante del Napoli spicca il volo, si va a prendere il pallone vagante nell'area avversaria e con precisione chirurgica la spedisce all'angolino. Quello che per chiunque rientrerebbe nella sfera dell'impossibile, per Victor Osimhen diventa spesso - molto spesso - ordinaria amministrazione. Lo ha fatto anche ieri sera, nella notte che ha portato il Napoli nella storia. Mai gli azzurri erano arrivati ai quarti di finale di Champions League e per raggiungere questo storico traguardo serviva (anche) una zuccata lemme lemme del numero 9 azzurro. In maniera tutt'altro che banale Osimhen raggiunge quota 50 gol (alla fine diventeranno 51) in 90 presenze con il Napoli. Soltanto tre cannonieri nella storia del club erano arrivati a questa quota in meno partite: Cavani, Vinicio ed Altafini, non esattamente gli ultimi arrivati. E d'altra parte Osimhen ha scalato in fretta tutte le classifiche del grandi cannonieri azzurri. Merito di giocate impressionanti accompagnate a una stagione destinata a rimanere per sempre nella memoria di tifosi napoletani e appassionati di calcio.
Sempre lui: Victor Osimhen, esattamente come nella gara di andata ha sbloccato la partita spalancando al Napoli l'autostrada verso i quarti di finale di Champions.
E non contento del gol del vantaggio, Osimhen va a mettere il piattone anche sul pallone con il quale Politano taglia tutta l'area di rigore dei tedeschi. È il punto esclamativo di una partita che sostanzialmente non è mai stata in bilico, così come la qualificazione messa già in cassaforte all'andata, quando il Napoli si era imposto agilmente sui tedeschi tornando a casa con il 2-0 di attivo. La ripresa, quindi, diventa una passerella sulla quale sfila con disinvoltura anche Kvara che nel primo tempo si era visto negare la gioia del gol solo da due miracoli con i piedi firmati da Trapp, portierone tedesco che evidentemente deve avercela in particolare con il georgiano. Dopo il rigore parato all'andata gli ha chiuso la porta in faccia per almeno due volte anche a Napoli. Il tutto sotto gli occhi attenti di Gianfranco Zola che poco prima dell'inizio della gara si era lasciato scappare una battuta ai microfoni di Prime Video «Maradona avrebbe dato la sua maglia numero 10 a Kvaratskhelia», una battuta che sa molto di investitura per il presente ma soprattutto per il futuro. E infatti, per scacciare via i fantasmi di Francoforte il rigore della ripresa lo tira Piotr Zielinski, che stavolta non sbaglia. Ed è proprio il polacco a dare la carica. «Siamo consapevoli di essere un'ottima squadra e vogliamo fare il massimo anche in Europa. Ora pensiamo ai quarti, ma noi siamo forti e chiunque prendiamo faremo il nostro calcio. Le altre squadre vengono qui e fanno fatica e noi possiamo ancora fare tanto».