Napoli, Garcia vuole tenere Zielinski (e Gabri Veiga può attendere)

Il tecnico prova a convincere il polacco

Piotr Zielinski
Piotr Zielinski
di Pino Taormina
Sabato 12 Agosto 2023, 08:56 - Ultimo agg. 16:26
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Inviato a Castel di Sangro 

Quelli della vecchia guardia non mollano. I veterani dello scudetto sfiorato nel 2018, la stagione sarriana dei 91 punti, mandano segnali d'amore eterno al Napoli: Mario Rui impiega due giorni per mettere le cose a posto con De Laurentiis e, tra baci e abbracci, sancire il nuovo contratto fino al 2026 (fondamentale l'opera dell'agente Mario Giuffredi). Mentre Zielinski ferma la fuga a Oriente e si prende altre 72 ore per dare una risposta al Napoli. Già, Piotr viene messo adesso alle strette dal club azzurro che vuole sapere quale è la sua decisione: accetta la proposta di rinnovo leggermente migliorata in questi ultimi giorni (triennale a poco meno di 2,5 milioni a stagione) oppure vola in Arabia?

Una specie di aut aut, anche se detta così sembra ingenerosa nei confronti di una delle bandiere dello spogliatoio. Dietro questo (parziale) altolà c'è Rudi Garcia: il tecnico spagnolo ha instaurato un rapporto assai sincero con Zielinski, facendogli capire che nel suo progetto, lui ha un ruolo centrale. E che qui nel Napoli, nella prossima Champions, brillerà ancora.

L'Arabia, insomma, può aspettare ancora. Da qui la pausa di riflessione: da oggi gli azzurri staccano la spina per due giorni in famiglia e De Laurentiis vuole una risposta prima di Ferragosto (anche lui, da ieri mattina, è partito per il mare).

Andrà in Polonia, dalla moglie, e deciderà. Perché a Vigo c'è una vecchia conoscenza (Rafone Benitez) che è preoccupato dal destino della sua stellina, Gabri Veiga. Il centrocampista scovato dal ds dello scudetto, Cristiano Giuntoli, ha un'intesa con il Napoli che è nota pure al Celta Vigo che ha autorizzato persino l'incontro: 5 anni a 1,7 milioni di euro. Ma il Napoli non vuole versare per intero la clausola da 40 milioni. La trattativa è serrata e balla sul filo dei bonus. Ma la faccenda Zielinski potrebbe spingere il Napoli a frenare, a rallentare e tenere in mano il talentuoso jolly spagnolo magari per la prossima estate. In ogni caso, tutto dipende dalla risposta di Zielinski all'offerta del Napoli. Un prendere o lasciare, in pratica. Una sorta di ultimatum al polacco che entro Ferragosto dovrà sapere se rinnova o accetta la proposta dell'Al-Ahli che ha portato la sua offerta al Napoli a circa 22 milioni di euro. A proposito di rinnovi: pronto l'arrivo degli agenti di Kvara che adesso spingono per un aumento importante per il georgiano che ora guadagna 1,2 milioni.

No, non ci saranno colpi di scena. La fumata è bianca, il rinnovo è alle porte. Ma De Laurentiis è sato costretto a fare una bella eccezione alla sua politica di rigore sotto il profilo degli ingaggi che era stata varata lo scorso anno e che aveva portato alla rinuncia di Mertens, Insigne e Koulibaly a cui, invece, era stato negato l'aumento dello stipendio. Il tetto a 3 milioni è saltato, almeno è saltato per Osi: il nigeriano accetta il nuovo contratto (e la nuova busta paga) dopo aver preso atto che solo l'Al Hihal ha veramente fatto salti mortali per averlo, mentre il suo sogno, quello della Champions, è ancora in un cassetto perché nessuno si è fatto vivo (da qui il nervosismo e la voglia anche di affidarsi ad altre agenzie). E allora, meglio la serie A che la Lega Saudita. E Calenda, con grande pazienza, ha atteso il momento in cui Victor prendesse atto della situazione (e con lui il suo mondo fatto di amici e familiari assai ambiziosi e invadenti) per dire di sì a De Laurentiis. Perché è stato Osimhen, nel faccia a faccia a Rivisondoli voluto dal patron, a rompere gli indugi e a dirgli «resto». Il contratto? Sarà il più pagato della serie A, ha preteso e ottenuto di guadagnare più di Leao del Milan: più o meno 12 milioni di euro, compresi premi, bonus e prebende di vario genere.

Un colpaccio. In pratica, il 10 per cento dei compensi legati al cammino in Champions dello scorso anno (tra botteghino e jacopot Uefa quasi 110 milioni di incasso) viene dato a Osimhen. Il contratto è pronto, prima lo firma prima inizierà a guadagnare di più. De Laurentiis, sotto questo aspetto, non ha fretta: il suo lo ha fatto, accettando le richieste di Osimhen e rifiutando (rigorosamente) la proposta da 130 milioni di euro degli emissari del fondo sovrano Pif. Una grande rinuncia. Legata al fatto che vuole un Napoli che possa fare il bis-scudetto, possa volare in Champions e che possa conquistare qui punti nel ranking Uefa che gli diano il passo per il primo Mondiale per Club che debutta nel 2025.

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