Napoli, ombre su Mazzarri: sondati Giampaolo e l'ex Calzona

Con il Barcellona si decide il futuro del tecnico toscano

Walter Mazzarri
Walter Mazzarri
di Pino Taormina
Domenica 18 Febbraio 2024, 23:56 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 16:44
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Inviato a Castel Volturno

La Champions per difendere il posto. Nel bel mezzo di questo disastroso campionato, Mazzarri deve organizzare la vitale partita con il Barcellona: mercoledì c’è l’andata degli ottavi e una pesante sconfitta, dopo le ultime delusioni, lo affosserebbe ancor più. Ma, per ora, De Laurentiis non lo molla, lo ha blindato per 72 ore. Le prossime. Conosce le sue difficoltà con lo spogliatoio, comprende le sue amnesie, ha capito che è un momento complicato e continua, per questo, i suoi colloqui con il tecnico, con alcuni giocatori, coi dirigenti, con il capitano Di Lorenzo. Il presidente è il primo ad augurarsi che tra due giorni il Napoli non affondi ancora: posto che a giugno la conferma di Mazzarri non sarà proponibile (ma neppure gli è mai passato per la testa), il presidente del Napoli non vorrebbe esonerare adesso il tecnico, ad appena 14 giornate dalla fine del campionato, dopo aver già rimosso Garcia a novembre. Anche perché le alternative scarseggiano, e quelle poche non convincono (Calzona, Giampaolo o il richiamo alle armi di Garcia), e se pure arrivasse qualcuno, non potrebbe certo cambiare di botto il corso delle cose. Perché unaltro tecnico cosa mai potrebbe fare, se qui il crollo è strutturale? Eppure si sa come vanno certe cose. Se anche contro il Barça, mercoledì sera, il Napoli desse ancora pessima prova di sé, De Laurentiis potrebbe essere costretto a prendere decisioni drastiche, forse anche senza aspettare Cagliari-Napoli di domenica prossima. Questo è il ragionamento logico, razionale: quel che conta è il modo con cui il Napoli affronterà il Barcellona.

L’esonero sarebbe unintervento estremamente doloroso perché Mazzarri è un uomo stimato dal club azzurro. Peraltro aziendalista,molto rispettoso della voglia di De Laurentiis di incidere anche nelle decisioni tecniche. Walter nasconde la stizza nei confronti della critica («anche Garcia ha avuto gli stessi problemi...») e cerca di normalizzare con dichiarazioni ecumeniche e spesso lontane dal cuore dei problemi. Motivo per cui in pochi credono che possa arrivare fino alla fine della stagione. Ieri, in ogni caso, è stata una domenica in cui si è ripetuta la liturgia delle giornate di crisi nera, già vissute in questa stagione drammatica: il ds Meluso e il capo scouting Micheli a Castel Volturno insieme al vice presidente Eduardo De Laurentiis; il vertice telefonico tra De Laurentiis e Mazzarri dopo l’allenamento, l'analisi del momentaccio da parte del tecnico e via così.

De Laurentiis ha continuato a covare la sua delusione e spera ardentemente di non dover intervenire con un esonero di Mazzarri. Motivo per cui stavolta poco trapela dei suoi sondaggi, al contrario del dopo crac di Torino, quando prese il coraggio a due mani e chiamò Antonio Conte che rifiutò un super contratto con una opzione unilaterale che gli consentiva di liberarsi a zero persino a fine di questa stagione.

Dunque, le opzioni sul tavolo: Calzona è il ct della Slovacchia e tra due giorni sarà al Maradona assieme ad Hamsik per assistere alla gara col Barcellona. Facile, quindi, fare uno più uno. Difficile che l’ex vice di Sarri e Di Francesco (con Spalletti era retrocesso nelle gerarchie tecniche, ma è sempre stato uno de ifedelissimi di De Laurentiis nello spogliatoio) accetti ora un contratto ditre mesi. Perché ha l’Europeo da giocare e perché il sogno del cassetto è qiello di prendere per mano il Napoli in estate. Portando in dote con sé Francesco Sinatti (e l’altro ex Simone Bonomi), pronto a lasciare la Nazionale a luglio in caso di chiamata del club azzurro.

Giampaolo ha poco da perdere e da rischiare: verrebbe subito, senza se e senza ma. Anche senza opzioni per la prossima stagione. Infine Garcia: nessun segnale di una telefonata sulla linea Napoli-Nizza per riportarlo qui, ma d’altronde il gelo dei rapporti tra i due nell’ultimo mese assieme, allontanano la possibilità.

De Laurentiis sarà di nuovo presente in queste ore a Castel Volturno: ha ribadito a tutti che sarebbe stata una follia mandare via Mazzarri a tre giorni dal Barcellona. Ma non ha fatto capire cosa cova dentro di sé. Sarà nel centro tecnico in queste ore per seguire gli allenamenti e per organizzare anche l’arrivo di Laporta a Napoli (i due potrebbero parlare del progetto di un campionato europeo diverso alla Superlega). Intanto, dopo averlo accarezzato, ha respinto l’idea di un altro (inutile) ritiro. Proprio per mandare un segnale di distensione, ha confermato alla squadra che anche domani - come sempre quando si gioca in notturna - la squadra non andrà in ritiro. Si va avanti così, a fari spenti. Aspettando Godot.

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