Si è presentato in tribuna autorità pochi minuti dopo il fischio d'inizio. Prima aveva lavorato da solo a Castel Volturno e poi ha sofferto dai sediolini del Maradona insieme alla squadra che stava faticando più del dovuto per recuperare un gol al Genoa. La giornata speciale di Victor Osimhen si è consumata tra il quartier generale del Napoli e l'impianto di Fuorigrotta dove gli azzurri non sono andati oltre il pari con il Grifone di Gilardino. Osimhen ha svolto ieri mattina una seduta defaticante sotto lo sguardo di parte dello staff del Napoli che la società ha messo a disposizione dell'attaccante per riportarlo alle migliori condizioni possibili. L'obiettivo è rivederlo in campo mercoledì sera con il Barcellona al Maradona per la gara d'andata degli ottavi di Champions contro i catalani. Osimhen è rientrato soltanto giovedì sera dalla Nigeria dopo un'autentica odissea per i cieli, tra ritardi e coincidenze saltate.
Venerdì l'attaccante ha chiesto di essere risparmiato dalla convocazione in campionato per la sfida di ieri con il Grifone, spiegando a Mazzarri di non sentirsi al meglio della condizione e mettendo nel mirino proprio la supersfida di andata degli ottavi della coppa dalle grandi orecchie. Osimhen farà di tutto per essere in campo contro il Barça: per se stesso, per la squadra, per il fascino della Champions. Di concerto con lo staff medico, si è deciso di organizzare un protocollo di recupero rapido per il bomber mascherato. A quanto pare Victor lamenta un affaticamento muscolare che spera di gettarsi alle spalle il prima possibile. «Osimhen a detta dei medici - ha detto Walter Mazzarri a fine partita - era ai minimi termini per una serie di contratture.
Al di la di capricci, ritardi, contratti, contratture e qualsiasi altro tipo di fattore esterno, Osimhen resta lo stoccatore, il finalizzatore indispensabile per il Napoli. Basti pensare che nonostante le tante assenze in campionato, Victor resta il capocannoniere della squadra con otto reti tra serie A (sette sigilli) e Champions. Adesso non resta che torni a giocare. E a segnare.