Napoli-Roma, niente ritiro: la vigilia in famiglia degli azzurri

Lo scenario sarà degno del grande derby del Sud ma non ci sarà il tutto esaurito

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti
di Pino Taormina
Domenica 29 Gennaio 2023, 08:02 - Ultimo agg. 18:33
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Altro che ritiri blindati, concentrazione assoluta, mortificazione della carne: Spalletti lo ha abolito da tempo quando il Napoli gioca di notte. Tutti a casa, come gli olandesi negli anni 70. La ricetta magica di Lucianone per il Napoli delle meraviglie ha anche questa componente, che ora è a metà strada con la scaramanzia. E dunque, anche ieri notte, i calciatori sono rimasti in famiglia. Così funzionano le cose al Napoli, che da mesi ha abolito la clausura prepartita nelle gare al Maradona: stamane, all'hotel Gli Dei, sulla collina della Solfatara a Pozzuoli, sede da qualche settimana dei raduni, potete vedere entrare Osimhen o Lobotka a bordo delle proprie auto e scenderne con la borsa a tracolla, come ragazzi che vanno a giocare una partitella con gli amici. A poche ore dalla sfida che può ancor di più avvicinare allo storico scudetto. Funziona così, e il duello con Mourinho non cambia le abitudini di Lucianone: entro le 10,45 tutti nella saletta allestita per la seduta atletica e chi vuole si anticipa e fa la colazione al buffet. Che, però, è facoltativa. Il pranzo no: tutti assieme, ore 12,30 con l'ampia scelta dei piatti fatta dal medico Raffaele Canonico, dal nutrizionista Marco Rufolo e preparati dagli chef Paolo Cozzolino (il cuoco di fiducia del Napoli) e Arnaldo De Rosa (chef executive degli Dei): insalatone, verdure cotte, pasta con sugo di pomodori freschi, pollo, pesce bianco al forno o al vapore, parmigiano reggiano, bresaola, fesa di tacchino, crostata di frutta e torta allo yogurt. Di partita non si parla prima delle riunione tecnica che si tiene alle 18, dopo la merenda, quando Spalletti dà la formazione (non ci saranno sorprese, in campo i titolarissimi) e che dura non più di 20 minuti. Poi da qui, si sale sul bus e la squadra parte per Fuorigrotta. E le ore pomeridiane? Tutti per conto proprio, nelle stanze che Gennaro e Imma Martusciello, i proprietari del complesso con vista sul golfo flegreo, hanno persino personalizzato con console per videogiochi dove, magari, molti potranno giocare in anticipo proprio Napoli-Roma. Ma c'è anche chi sceglie di continuare a fare esercizi in palestra o concedersi un massaggio, anche per scaricare la tensione del pre-partita.

Non ci sarà il tutto esaurito. Lo scenario sarà degno del grande derby del Sud, ma quota 50mila sarà solo sfiorata. Tra i tifosi, uno speciale: Antonio Careca.

Settore ospiti completamente deserto: la trasferta è vietata come avviene ormai da anni. Peccato, perché il ricordo va alle grandi feste sugli spalti fino agli anni 80. La Roma ha alloggiato al Britannique per la prima volta: da quando la tensione tra tifoserie è salita alle stelle dopo la morte di Ciro Esposito, il club ha optato - forse anche per ragioni di ordine pubblico - per l'hotel adiacente l'ingresso dello stadio. Stavolta no. 

Improbabile che Spalletti metta mano alla macchina delle meraviglie che lui stesso ha perfezionato. Non è il momento del turnover, né di rimescolare certi equilibri sanciti dal campo. Anche perché quando lo ha fatto, come con l'Inter, le cose non sono andate bene. Dunque, primo ballottaggio sulla corsia di sinistra sarà vinto da Mario Rui; il secondo tra Elmas e Zielinski ancora una volta dal polacco (anche se le sue alternanti prestazioni lo mettono assai in bilico per il futuro). Il terzo spuntone del tridente è il vero dubbio: Lozano o Politano? In vantaggio c'è l'italiano anche perché non è che con la Salernitana il messicano ha fatto faville. Nessun dubbio sul recupero di Kvara che tornerà a giocare al fianco di Osimhen. E gli altri? Raspadori deve pazientare ancora, sa che il suo è il ruolo dell'outsider. Chissà se Spalletti, nell'unico momento di acuto della sua conferenza, ha mandato a lui un messaggio criptato: «Il minutaggio lo si può fare anche in allenamento durante la settimana, magari nell'amichevole contro la Primavera e giocando in inferiorità numerica per alzare il ritmo». Ma può mai il tecnico della squadra cannibale, capolista e dominatrice della serie A potersi occupare di simili questioni? 

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