Natan al Napoli, la pagella di Aldair: «Veloce e forte di testa, è l'uomo giusto»

«Scuola brasiliana come Thiago Silva e Marquinhos»

Natan
Natan
di Bruno Majorano
Domenica 6 Agosto 2023, 08:30 - Ultimo agg. 18:30
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Una vita con la maglia della Roma. Ma soprattutto una vita con la maglia della nazionale brasiliana. Aldair è stato uno dei grandi punti di riferimento dei difensori nati e cresciuti in Brasile, terra di fantasisti, numeri 10 e joga bonito. Aldair ha protetto la porta del Brasile nella finale Mondiale vinta contro l'Italia nel 1994 e anche in quella persa contro la Francia quattro anni dopo: della serie A è diventato un elemento chiave negli anni 90 e per questo non ha mai smesso di tenere un occhio aperto sul campionato italiano.

E Natan lo conosce?
«Certo, me lo ricordo da quando giocava con il Flamengo».

E allora procediamo subito con le prime impressioni, anche perché poi sono quelle che contano e lasciano il segno.
«È un difensore alto e veloce».

Passiamo alle qualità.
«È molto forte sulle palle alte.

E questo vuol dire che sa evitare i gol degli avversari, ma sa anche segnare quelli per la propria squadra».

Cosa devono aspettarsi i tifosi del Napoli?
«Un difensore attento e molto bravo nelle chiusure».

E invece cosa si aspetta Garcia da lui?
«Allora, dopo l'esperienza non felicissima con il Flamengo, Natan è tornato a San Paolo e ha ripreso a giocare su livelli molto buoni. Attenzione, il Bragantino è una bella squadra, costruita per fare bene e puntare in alto, quindi è abituato a far parte di gruppi competitivi e ambiziosi».

Arriva nella squadra dei campioni d'Italia.
«Secondo me ha un modo di giocare che si adatta molto bene al calcio italiano. E sarà così anche con le idee tattiche di Garcia. Certo, magari diamogli tempo e non aspettiamoci che sia prontissimo dopo due giorni. È importante non mettere pressione, soprattutto ai ragazzi giovani che arrivano da altri campionati, altre realtà e altri modi di fare calcio».

Quanto può essere di aiuto la presenza in squadra di un altro brasiliano come Juan Jesus?
«È sempre bello trovare un brasiliano in squadra. Innanzitutto perché parla la tua stessa lingua. Ti aiuta tantissimo. Ancora meglio se come in questo caso si tratta di uno che gioca anche nel tuo stesso reparto».

Rispetto ai difensori brasiliani che conosciamo, che tipo di giocatore è?
«È cresciuto nel solco di quelli che abbiamo già visto in Italia, come Thiago Silva e Marquinhos».

Ovvero?
«Nella tradizione di quei giocatori brasiliani a cui piace l'uscita palla al piede. Non è il primo, ma nemmeno l'ultimo. In Brasile ha giocato con grandi squadre ed è importante che trovi subito l'ambiente giusto nel quale crescere. Se stai bene mentalmente dai il meglio anche in campo e a Napoli troverà una squadra già messa bene e questo ti aiuta».

Dovrà sostituire Kim che si è accasato con il Bayern Monaco dopo una stagione strepitosa in azzurro.
«Prendere il posto di uno come Kim non sarà la cosa più facile del mondo, ma sono sicuro che a Natan non mancheranno le qualità per entrare in fretta nel cuore dei tifosi e del gioco del Napoli». 

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