Mazzocchi al Napoli, come cambia il modulo: Mazzarri tentato dalla difesa a tre

Con il Torino, in piena emergenza, Walter potrebbe tornare ai tre centrali

Pasquale Mazzocchi
Pasquale Mazzocchi
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 4 Gennaio 2024, 09:21 - Ultimo agg. 18:03
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Meluso lo aveva allo Spezia ed è stato il ds a volerlo qui al Napoli, come primo tassello del nuovo Napoli che nasce a gennaio. Arriva Pasquale Mazzocchi, un piccolo jolly alla corte di Mazzarri che da tempo ha deciso di abdicare al 4-3-3 in cui il terzino preso dalla Salernitana potrebbe occupare due posti: sia come vice di Di Lorenzo che come alternativa a Mario Rui (in attesa del rientro di Olivera). In realtà Mazzocchi vorrebbe giocare a sinistra, è una delle preferenze che avrebbe manifestato al tecnico nelle prime chiacchiere telefoniche. Ma in ogni caso, il suo arrivo spinge il Napoli a virare su altro sponde, come per esempio con il ritorno della difesa a tre. Con il Torino, in piena emergenza, Mazzarri potrebbe tornare ai tre centrali, con Mazzocchi e Mario Rui esterni. Idee, solo quelle. 

Il 4-3-3 permette a Mazzarri di far giocare i migliori, senza sacrificare un mediano o un attaccante.

Ma ora senza Anguissa ed Elmas, e senza ancora valide alternative, il 3-5-2 con Lobotka, Zielinski e Gaetano sembra davvero un salto nel buio. Anche perché sarebbe follia sacrificare là davanti, uno tra Politano (ieri ha svolto lavoro personalizzato ma nessun dubbio sul suo recupero) o Kvara, senza dubbio quelli più ispirati adesso. Per quanto raffinata, la tattica non supererà mai la saggezza dei bambini che per formare le squadre al parco scelgono i più bravi. E i più bravi adesso sono in attacco: dunque, al massimo l'idea col Torino è di un 3-4-3 ma senza mettere mano al tridente. Con Mazzocchi che potrebbe essere piazzato nella mediana a 4. Il ragazzo di Barra, 28 anni, porta entusiasmo in una squadra che con il suo arrivo non sembra cambiare certe gerarchie consolidate. Al momento, almeno. Però, ovvio, il 4-3-3 che sembra la soluzione più logica in questi tempi, è stato mandato a memoria anche dagli avversari, ha perso da tempo la forza dell'imprevedibilità e si è sclerotizzata spesso nella corsa senza sbocco delle mezzale e delle punte. Mazzarri è al lavoro per garantire uno scambio continuo tra i centrocampisti che possano generare incursioni più imprevedibili. Con il Torino potrebbe arrivare l'ora di Simeone centravanti dal primo minuto. Magari con Raspadori nella mediana. Soluzioni offensive ce ne sono. Ed è lì che Mazzarri deve puntare. Sapendo che tutto è in discussione, a Torino. Compresa la sua panchina. 

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