Tudor al Napoli, trattativa nella notte: accordo per sette mesi e bonus Champions

L'Ira di ADL: «Squadra appannata contro l'Empoli»

Igor Tudor
Igor Tudor
di Pino Taormina
Martedì 14 Novembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 19:16
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Quattro difensori, tre centrocampisti e poi le punte. Sì, certo, possiamo ricominciare così: Igor Tudor ha risposto secco a Aurelio De Laurentiis nella colazione romana che ha aperto ufficialmente al suo approdo a Napoli. Già è pronto, prontissimo a giocare anche con il 4-3-3. E a quel punto, caduto l’unico tabù, gli ultimi dubbi di De Laurentiis, terrorizzato dall’idea di una rivoluzione tattica con il ritorno alla difesa a 3 (senza avere gli uomini giusti), sono svaniti nel nulla.

D’altronde, alternative non ce ne sono: Conte ha ancora detto di no in maniera categorica, Fabio Cannavaro non è mai stato preso in considerazione, Mazzarri viene considerato uomo del passato e Calzona (ct della Slovacchia) non ancora pronto per il Napoli. Per la firma, però, solo ancora un po’ di pazienza: perché dopo aver voluto far la conoscenza di Tudor da solo, De Laurentiis (stavolta con Chiavelli) ha incontrato Anthony Seric, ex difensore anche del Brescia ai tempi di Roberto Baggio, ora procuratore di Tudor. 

Il croato avrebbe voluto strappare almeno un contratto fino al 30 giugno del 2025. Ma De Laurentiis ha spinto per uno di breve durata, con la solita opzione unilaterale a favore del club ma con ingaggio assai importante, oltre i 2 milioni di euro per sette mesi (più due bonus, legati al cammino in Champions e al piazzamento tra le prime quattro in serie A). Non proprio spiccioli. E alla fine lo ha convinto. Il Napoli ha fretta ma anche Tudor che, dopo qualche esitazione, ha fatto un passo indietro per riuscire a presentarsi alla squadra già domani, alla ripresa della preparazione a Castel Volturno. In ogni caso, se non è lui - e questo dà forza a Seric - il Napoli è davvero nei guai: ha ormai completamente affondato la credibilità di Rudi Garcia ed è impossibile pensare di ripartire con lui in panchina.

Nonostante il quarto posto. 

Sì, dunque: avanti un altro. Proprio così. Un altro capro espiatorio per De Laurentiis per coprire gli errori estivi quando ha deciso di scegliere il tecnico senza avere prima il ds (Meluso è arrivato dopo quasi venti giorni) e affidando le scelte del mercato al capo scouting, solo un collaboratore di Giuntoli per otto anni, come Micheli. La parentesi Garcia è al capolinea: ci voleva una società di granito per blindarlo dalle insidie del dopo-Spalletti. Non l’ha trovata. E Tudor corre lo stesso rischio. «Fiducia sempre, è una situazione un po’ particolare che non ci vede felici, faremo di tutto per risolverla», ha detto Giovanni Di Lorenzo da Coverciano. 

Non era mai nemmeno iniziato, dunque, ed è già finito l’amore tra il Napoli e Rudi. La richiesta del club azzurro di una rescissione consensuale dell’ingaggio è stata respinta dai legali del tecnico francese. Che ha fatto sapere che non rinuncerà né allo stipendio né ai premi che sono al suo interno. Un braccio di ferro inevitabile: l’addio a Garcia costerà al Napoli almeno 5,8 milioni di euro

La notte non ha fatto cambiare idea a De Laurentiis: ha visto Chiavelli verso le 11,30 sulla collina del Quirinale dove c’è la sua abitazione e poi si sono spostati nel luogo dell’appuntamento con Tudor, in un hotel molto noto del centro cittadino. Pure Chiavelli è rimasto da parte durante la colazione per fare conoscenza. E dei dirigenti, tutti convocati a Roma, nessuno è stato invitato. Poi il patron si è spostato a pochi passi da Piazza Barberini per il convegno con il ministro Abodi e il capo dello Sport Malagò. In cui gli è scappato solo qualcosa di molto simile a un atto d’accusa non solo a Garcia ma anche ai calciatori: «Con l’Empoli siamo stati appannati, abbiamo giocato in maniera impropria e improbabile». Poi si è defilato, per evitare altri scivoloni come quello - gigantesco - alla Luiss di 20 giorni fa dopo il ko con la Fiorentina. Ha ripetuto che ha provato in ogni modo a sostenere il proprio allenatore, ma che ormai è inutile insistere. Visto con i suoi occhi, il ciclo è finito. 

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Tudor ha detto sì al Napoli. E De Laurentiis è rimasto colpito dal fatto che il croato gli ha anche fatto capire che era già dai primi sondaggi di inizio ottobre che non pensava ad altro che al Napoli. Il punto è (anche) lo staff: molti di quelli che erano al Marsiglia ora sono al Besiktas e quindi vanno trovati nuovi collaboratori. Perché tutto lo staff di Garcia seguiranno il tecnico francese. De Laurentiis, come sempre, ha chiesto non più di tre componenti. La conclusione della trattativa, anche se mancano ancora molte cose, avverrà oggi. Forse domani. E, chiaramente, solo con l’avvicinarsi della firma, arriverà l’esonero di Garcia. De Laurentiis, però, rispetto alla sconfitta con la Fiorentina, stavolta tirerà dritto come un treno. L’umiliazione con l’Empoli hanno dato al patron azzurro l’idea di un Napoli a pezzi: ora, secondo lui, vuole un “normalizzatore”, uno che riparta dall’abc e con ordine tattico per ritrovare la fiducia che, per De Laurentiis, è ormai perduta. 

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