Carolina Benvenga, la youtuber amata dai bambini da 300 milioni di visualizzazioni: «Ma ai genitori dico: attenti ai social»

Carolina Benvenga, la youtuber amata dai bambini da 300 milioni di visualizzazioni. "Racconto messaggi positivi, ma ai genitori dico attenti ai social"
Carolina Benvenga, la youtuber amata dai bambini da 300 milioni di visualizzazioni. "Racconto messaggi positivi, ma ai genitori dico attenti ai social"
di Paolo Travisi
Domenica 7 Febbraio 2021, 17:55 - Ultimo agg. 18:03
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Il Gatto puzzolone e Katalicammello sono tormentoni per bambini, che su YouTube hanno collezionato decine di milioni di visualizzazioni. Il volto, fresco e sempre positivo, che innesca la baby dance - insieme all’inseparabile TopoTip - è quello di Carolina Benvenga, la conduttrice di casa su RaiYoyo, divenuta nel corso degli anni un punto di riferimento per i pomeriggi dei bambini. Tutti i giorni, infatti, va in onda la striscia pomeridiana, “La posta di Yoyo”, dove la conduttrice stimola la creatività e curiosità dei bambini, collegati in diretta video e coinvolti attivamente nelle puntate. Carolina Benvenga, con oltre 360 mila iscritti sul suo canale YouTube e quasi 300 milioni di visualizzazioni è la social star più amata dai bambini. 

Una soddisfazione importante, ma anche una grande responsabilità. I bambini sono grandi osservatori, cosa cerca di comunicare loro?

Mi piace arrivare alle famiglie in modo positivo.

Più che comunicare, vorrei condividere dei momenti di gioia, in cui i più piccoli possano si apprendere i movimenti del corpo e ballare insieme, ma soprattutto imparare a condividere quei momenti della giornata con i genitori. Le nostri canzoni sono anche a tema, come quella ecologica, in cui parliamo della ricarica solare, o la Christmas dance, un mio inedito, in cui ho mostrato ai bambini come fosse bello trascorrere le feste in casa in famiglia.

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La tv dei ragazzi è nata negli anni 80, oggi c’è un’integrazione del mezzo televisivo con i social. Ai miei tempi c'era Bonolis con Bim Bum Bam, lei cosa guardava?

Io ho 31 anni ed anch’io sono cresciuta con quel riferimento, con Paolo Bonolis, anche se per noi romani c’era anche La posta di Sonia su Super3.

La tv dei ragazzi è stata una tua scelta precisa o è frutto del caso?

Una via di mezzo. Ho sempre lavorato in bellissime fiction di successo Mediaset. A 21 anni, dopo aver lavorato felicemente in quel settore da 10 anni, ho chiesto alla mia agenzia un lavoro nella conduzione, perché ho sempre preferito essere me stessa con le persone, anziché nascondermi dietro ad un copione. Ed è capitato La posta di RaiYoyo, dover ormai lavoro dal 2012.

Quindi in futuro si veda alla guida di un programma tv, magari sportivo, un talk show?

Ho fatto e sto facendo una grandissima gavetta che molte colleghe della mia età non hanno fatto o non possono fare; io ho avuto la fortuna di stare per 9 anni in un prodotto di punta della tv dei ragazzi e spero di restare per molto in questo mondo. Sono molto felice di questa realtà, ma arriverà un momento in cui non potrò più indossare il cerchietto e magari potrò continuare a condurre, ma su una tv generalista, magari un talk alla domenica pomeriggio, pieno di contenuti, servizi, dove si possa parlare di attualità. Non farò l’esempio di Rai o Mediaset, ma sicuramente un talk.

Paura di rimanere intrappolata in un personaggio?

No, ho la fortuna di aver seguito la mia persona, non ho mai interpretato un ruolo, quella che si vede a RaiYoyo sono io, solare, positiva, leggera in una vita in cui è difficile esserlo. Quando entro in quella dimensione, entro nella bambina che è in me, quindi non temo che sia difficile togliermi da quel ruolo. A 50 anni, non credo che ancora urlerò, canterò e salterò, ma sarà quello che porterò nei miei programmi futuri.

In questo periodo storico, soprattutto nel corso del primo lockdown ci siamo resti conto di quanto la rete sia stata importante per comunicare e mantenere la socialità. Lei com’è riuscita ad equilibrare l'ottimismo con un momento complesso?

Mi salva molto la mia gavetta, perché ho imparato che quando si accende il rosso della telecamera, sei al servizio delle persone che ti stanno guardando. E se in tv devo parlare di un momento difficile, lo faccio sempre con positività, perché i bambini devono vedere questo aspetto, anche perché la storia è ciclica e tutto passerà. E quindi dentro le canzoni, all’interno del programma, sui social, faccio vedere loro che anche se dobbiamo restare a casa, possiamo cantare, ballare ed imparare insieme. In questo periodo, infatti, abbiamo intensificato i contenuti proprio per loro ed i numeri ci hanno dato ragione, anche se a me, più che i numeri, interessa vedermi taggata nelle loro storie per capire se si sono divertiti ed hanno appreso.

Parliamo di social, sono il punto di riferimento per i giovani, anche se sono anche la causa di tragedie, tanto che il Garante ha bloccato l’uso di Tik Tok ai minori di 13 anni. Cosa non funziona?

Sono d’accordissimo nel divieto ai minori di una certa età, catene, challenge hanno spezzato tante vite, ma sono nativi digitali e non possiamo proibire una cosa con cui crescono, ma possiamo educarli, dare loro gli strumenti per vivere in questo contesto. Fino ad una certa età loro non riescono a comprendere i messaggi trasmessi dai social. Siamo noi a dover spiegare. Quando io creo i contenuti parto dal presupposto che il genitore possa essere sereno e lasciare i suoi bambini davanti allo schermo, non trasmetterò mai messaggi subliminali, ma cercherò sempre di  stimolare la fantasia, empatia, ingegno, coraggio, toccando anche temi importanti come il bullismo, di cui parliamo con calma, delicatezza. Ma non tutti i prodotti per bambini sono per bambini, bisogna stare attenti, e non mi riferisco a nessuno in particolare. 

Alleggerisco l’intervista con una battuta. Magari sto parlando con la futura Mara Venier o Barbara D’Urso, visto che lei canta, vuole fare la conduttrice, la vedremo a Sanremo?

Ma magari, a me va bene tutto quello che ha detto. 

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