Facebook, il mondo del "mi piace" che non mi piace più

La piattaforma ha cambiato il nostro rapporto con il web ma è sempre meno amica dell'utente

Facebook, il mondo del "mi piace" che non mi piace più
di Matteo Grandi
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 12:46 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 06:49
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Mai dire così. Vent'anni fa esatti, la sonda Spirit, appena atterrata su Marte, inizia a inviare foto del pianeta rosso alla Nasa.

In quelle stesse settimane Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re , terzo capitolo della saga cinematografica firmata Peter Jackson, fa incetta di statuette (ben 11) alla notte degli Oscar , eguagliando i record di Ben Hur e Titanic . Ed è proprio in quei giorni che da uno studiolo di Harvard un giovane e ambizioso studente di nome Mark Zuckerberg , decide di lanciare una piattaforma chiamata “The Facebook”. Nelle premesse doveva essere un progetto accademico. In realtà, ma al tempo nessuno lo immaginava, era la pietra miliare dei social network e l'inizio di un fenomeno globale che ha cambiato la natura della comunicazione, delle condivisioni e delle connessioni umane. 
Che nel tempo ha ispirato film, documentari, sconvolto la politica, influenzato il mondo. Oltre ad aver ingrassato in maniera esponenziale il conto in banca di Zuckerberg. Ma questo, forse, è un altro discorso. 
Così, mentre oggi si rafforza ogni giorno di più la sensazione è di essere arrivati ​​al tramonto dei social network per come li abbiamo conosciuti (ormai depotenziati e sviliti dalla perdita di credibilità dei creatori, dall'impoverimento dei contenuti, dall'esibizionismo di massa di una generazione di aspiranti influencer, dall'assalto alle nostre bacheche di contenuti sponsorizzati, da algoritmi che non ci propongono più i profili che seguiamo, da un controllo diffuso che ci profila e ci polarizza), al tempo stesso si festeggiano i due decenni di vita della piattaforma che ha cambiato il mondo e il nostro rapporto con il web. La piattaforma del mi piace. 
In questi vent'anni di post sotto i ponti ne sono passati davvero tanti. Così il network nato inizialmente per connettere gli studenti di Harvard e successivamente quelli di alcune università americane ha oggi raggiunto, a livello globale, circa tre miliardi di iscritti (con l'India che con i suoi 410 milioni di utenti attivi guida la classifica dei paesi più Facebook-addicted), diventando un player capace di incidere su comunicazione, economia e politica a livello globale. 
Del resto, dalla sua nascita a oggi, ogni passo è andato sempre in un'unica direzione: aumentare il “potere” della piattaforma (oggi Meta Platforms Inc.) al punto che adesso ci sentiamo ripetere, ea ragione, che Facebookpesa più di uno stato sovrano per una svariata serie di ragioni: con i suoi miliardi di utenti, il social di Zuckerberg ha una popolazione “virtuale” più grande di quella di qualsiasi stato nazionale; il ruolo della piattaforma nel dibattito pubblico, nelle campagne elettorali e nella politica è diventato enorme (anche per via di “echo Chamber” e diffusione di “fake news” con l'influenza che ne consegue sull'elettorato); e in molti casi la sua giurisdizione sembra al di sopra della legge e del diritto dei singoli stati. Per tacere della quantità di dati personali in possesso del colosso di Menlo Park che gli conferiscono un potere di controllo senza uguali, facendone di fatto la “scatola nera” di un terzo dell'umanità. 
Forse è anche per questo, per la sua bulimia di potere, per un algoritmo sempre meno amico dell'utente e sempre più finalizzato a generare introiti con le nostre bacheche private invase dai messaggi pubblicitari e dai profili aziendali costretti a investire per ritagliarsi scampoli di visibilità in una giungla digitale ormai satura, che in molti sta crescendo la disaffezione.
Non è un caso (forse) che i giovanissimi stanno migrando verso altre piattaforme. Del resto, Facebook, nonostante uno scarto generazionale che pone la sua popolazione media nettamente sopra i 25 anni (mentre social come FB e IG hanno un pubblico con età media molto più bassa), resta ancora il social network con più iscritti al mondo. Consolazione non da poco in attesa di vedere se, come e quando Zuckerberg ci trasporterà nel metaverso. Per adesso, nel mondo reale, la piattaforma del “mi piace” non mi piace più.

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