Nautica, dalla Norvegia lo scafo green: alluminio, pannelli solari e joystick

Nautica, dalla Norvegia lo scafo green: alluminio, pannelli solari e joystick
di Tomaso Borzomì
Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:47 - Ultimo agg. 22 Giugno, 07:39
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Pannelli solari, decarbonizzazione, abbattimento delle emissioni, ma anche combustibili “verdi”, materiali riciclabili e forme degli scafi e delle carene in grado di limitare il moto ondoso.

È questa la direzione in cui sta procedendo il mondo della nautica, alla ricerca sempre di più del concetto di sostenibilità.

Il Salone nautico di Venezia ha portato nel bacino dell’Arsenale uno spaccato di questa ricerca, un modo per far toccare con mano gli ultimi ritrovati della tecnologia, a partire dalle colonnine di ricarica. Idrogeno, elettrico, ma anche foil sono stati i protagonisti di un intero molo, a cui il Salone ha dedicato grande attenzione. Tanti i marchi che stanno cercando di adempiere alla vocazione della sostenibilità, osservando al futuro, rispettando il presente.

L’esempio

Un esempio è il prototipo proposto da Freepower, piccola azienda norvegese, che ha portato all’ultimo Salone nautico un’imbarcazione completamente in alluminio (e quindi del tutto riciclabile, con una vita media attesa di cento anni). Alimentata a pannelli solari, grazie a una postazione che prevede la ricarica continua del cellulare, è possibile monitorare energia disponibile, consumo in tempo reale, tutto attraverso una semplice app. A questo si aggiunge la carena studiata in modo tale da evitare di creare onde, fattispecie da non sottovalutare per l’impatto che il moto ondoso ha, in maniera evidente, a Venezia. La “chicca” è la facilità con cui si può manovrare, visto che esiste la possibilità di avere un volante, oppure un joystick, che, come ha spiegato lo stesso inventore Martin Bjurmalm: «Rende la barca utilizzabile anche da un bambino per facilità di guida». Altro impatto positivo che arriva dagli sviluppi tecnologici delle “Formula 1” del mare sono i foil. Come le imbarcazioni che competono nelle gare di Coppa America, ecco che anche scafi più contenuti in termini di investimenti e dimensioni possono imparare a volare sull’acqua, grazie al particolare sistema che permette un decollo e, quindi, l’azzeramento delle onde. Resta infine la vera sfida alla sostenibilità, il cosiddetto mondo del “refitting”, cioè l’adeguamento dei propri mezzi a tecnologie più nuove, che magari comprendano l’elettrico. Oppure, nel caso questo non sia possibile, anche l’adeguamento a motorizzazioni che possano usare nuovi carburanti con un impatto ambientale inferiore rispetto a quelli tradizionali. A meno che non si propenda per l’andare a remi, magari in una barca in legno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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