Maffei: il plauso di Mattarella gratifica il nostro lavoro, avanti con gli altri progetti

Reggia, gli apprezzamenti del Capo dello Stato per il lavoro realizzato nella Gran Galleria

Maffei: il plauso di Mattarella gratifica il nostro lavoro avanti con gli altri progetti
Maffei: il plauso di Mattarella gratifica il nostro lavoro avanti con gli altri progetti
di Lidia Luberto
Venerdì 1 Marzo 2024, 07:31 - Ultimo agg. 19:12
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«Sono lusingata per l'apprezzamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i lavori portati a termine». È raggiante ed emozionata la direttrice della Reggia Tiziana Maffei che ha incassato i complimenti del Capo dello Stato, favorevolmente colpito dalla "Gran Galleria", l'enorme spazio, appena restaurato e restituito alla collettività, inaugurato ieri. Il coronamento di un impegno che dura da quattro anni, un riconoscimento anche istituzionale per i risultati raggiunti. Quella di ieri è stata una giornata particolare, specialissima, che la dg ha vissuto da protagonista. A partire dall'idea di invitare il Capo dello Stato. È stata lei a farlo. «Un sogno, che si è avverato», ha raccontato. E allora, ieri mattina, nell'accogliere all'ingresso della Reggia il Presidente era visibilmente soddisfatta ed emozionata.

Come è stato evidente anche durante l'intervento di benvenuto rivolto alla massima autorità dello Stato, al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e a tutte le autorità presenti nella Cappella palatina. «Un privilegio per me che dirigo la Reggia con molto onore e onere, e per le persone che vi lavorano, la sua presenza», ha detto rivolta all'illustre ospite. «Un evento speciale - ha sottolineato - in omaggio al grande maestro, Luigi Vanvitelli, che apre la tre giorni con la quale si chiudono le celebrazioni vanvitelliane». Oggi, infatti, l'apertura del convegno di studi nella nuova sala congressi, ricavata nell'ala appena ristrutturata.

La direttrice ha spiegato il senso e le scelte che hanno ispirato il lavoro appena portato a termine. «Abbiamo recuperato l'area più grande, dopo la Cappella palatina, pensata da Vanvitelli e, nel riadeguarla, abbiamo dato spazio al suo progetto, anche se, in realtà, quella zona non era mai stata terminata», ha sottolineato. Uno stile di lavoro preciso. «Procediamo, affrontando i temi dell'accessibilità, della sicurezza, della sostenibilità, dell'accoglienza e anche dell'efficienza amministrativa, perché per un museo - ha affermato - tempi e modi con cui si realizzano gli interventi sono importantissimi.

Un processo cominciato nel 2019 e che consiste nell'operare con interventi mirati, puntuali, di ricucitura per restituire decoro a questo luogo, accogliere pubblici e portare avanti interventi di grande levatura e complessità».

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I prossimi interventi in programma saranno il riadeguamento del Teatro di corte, la realizzazione del Centro congressi, il restauro della Peschiera grande, l'hub culturale del Complesso dei Passionisti, il nuovo accesso da corso Giannone «perché la Reggia si deve aprire alla città, al territorio». «Grazie al Pnrr - ha aggiunto - potremo mettere mano alla risorsa principale della Reggia: l'acqua, uno step che richiede livelli di professionalità altissimi». Progetti che «hanno l'obiettivo di accendere una luce sempre positiva sul complesso vanvitelliano, fatta di cura costante del patrimonio, in un'ottica di manutenzione programmata e di conservazione preventiva». La direttrice ha anche ricordato l'attenzione riservata alla collaborazione con il privato, sia sociale, come la Cooperativa Eva e Terra Felix, che imprenditoriale (Tenuta Fontana, Distilleria Petrone, Consorzio Daman, Consorzio Mozzarella di bufala, Dario Saltarelli) che ieri hanno presentato, durante una veloce degustazione, i loro prodotti. «Questa attenzione alla produttività - ha detto - è coerente con la dimensione storica dei luoghi borbonici, già dall'origine presidi territoriali che hanno unito il bello e l'utile: ecco perché la Reggia è luogo, dentro e intorno al quale si muove l'economia».

Dopo gli interventi nella Cappella palatina, la direttrice ha accompagnato gli ospiti nella nuova ala. A lei è toccato, alla presenza del Presidente, il taglio del nastro all'ingresso degli spazi espositivi. Qui, il ristretto gruppo di persone che era con il Capo dello Stato, accompagnato anche dalla figlia, ha potuto ammirare la mostra "Visioni", curata da Gabriella Ibello, con la quale si è dato il via alla stagione delle esposizioni nella "Gran Galleria".

Un'esposizione che accoglie due progetti "Attraversamenti" di Luciano D'Inverno e "Genius et Loci - La drammaturgia dello sguardo", di Luciano Romano e che, con i loro scatti hanno "amplificato" lo sguardo sull'opera e il genio di Vanvitelli. Maffei ha raccontato la funzione che il nuovo spazio dovrà assumere: «È un'area espositiva che si candida a diventare un riferimento internazionale per mostre di altissimo livello, un modo che dia la possibilità di rileggere in chiave contemporanea la comune cultura europea. Che, poi, è la forza dell'Italia, da sempre grande potenza culturale. Un percorso non facile e che richiede impegno quotidiano, anche perché la Reggia sta prendendo in carico tutti gli spazi in corso di restituzione da parte dell'Aeronautica Militare, circa 55mila metri quadrati: una trasformazione già tangibile, ma complessa». Dunque, c'è ancora tanto da fare, ha detto Maffei durante un colloquio privato con il ministro Sangiuliano, anche perché ci sono molti finanziamenti da utilizzare (circa 60 milioni di euro).

Con il ministro, la direttrice si è intrattenuta, parlandogli, fra gli altri programmi in corso, in particolare, di un'altra opera cui tiene moltissimo, quella che dovrà rendere fruibile e agibile la grande scala elicoidale, una struttura mastodontica e inutilizzabile che potrebbe imprimere un'ulteriore trasformazione alla Reggia. Particolarmente intensa sebbene rapida la visita agli appartamenti storici, durante la quale il Capo dello Stato ha salutato i restauratori al lavoro nella Sala del trono. Grande interesse, il Presidente ha mostrato, poi, per l'originale collocazione delle opere della collezione "Terrae Motus", collocate lungo il tradizionale percorso di visita. «L'apprezzamento del Presidente per l'innesto del moderno nell'antico ci ha molto gratificato», ha commentato a margine la direttrice che ha voluto l'ardita contaminazione sfidando critiche e mugugni. Una ostinazione che ha portato i suoi frutti. Come la determinazione di chiudere le celebrazioni per il 250esimo anniversario della morte di Vanvitelli, con una due giorni di studio (da stamattina) durante la quale numerosi studiosi approfondiranno l'opera omnia di Vanvitelli. «Soprattutto Reggia, ovviamente, quello che è il Cantiere dei cantieri (il titolo del convegno, ndr), ma anche tutte le altre sue realizzazioni in Italia. Ma si parlerà anche - ha anticipato Maffei - della sua influenza sull'architettura a livello internazionale. In quest'anno a lui dedicato abbiamo riportato Vanvitelli fra i grandi».

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