E-Sport, potenzialità inespresse di un settore in continua crescita

L'esperto Federico Brambilla: «Sono competizioni tra persone o squadre che giocano in maniera competitiva e producono intrattenimento»

Videogiochi
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di Clara Lacorte
Venerdì 23 Febbraio 2024, 16:37
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Il mondo dello sport come noi più comunemente lo conosciamo è drasticamente cambiato, in particolar modo negli ultimi anni. La grande novità nel settore è rappresentata dall'arrivo degli e-Sport, ovvero tornei o competizioni in cui giocatori appassionati giocano con i videogiochi con il fine, oltre che di ottenere un premio ambito o partecipare a gare più importanti, di produrre dell'intrattenimento.

Questa pratica non dovrebbe spaventarci o lasciarci perplessi perché, se ci facciamo caso, è esattamente ciò che avviene, ormai con grande frequenza, sui social media quando guardiamo la diretta di un'influencer che ci spiega come truccarci o come vestirci. Allo stesso modo diverse persone, proprio come spettatori, si divertono e si appassionano a guardare partite di videogiochi.

Federico Brambilla, presidente e co-fondatore di Exeed, dal 2018 organizzazione leader in Italia nel settore deli e-Sport, spiega «si tratta di competizioni tra persone o squadre che giocano in maniera competitiva ma, a differenza di altri sport in cui il medium può essere un campo da calcio o da basket, il veicolo principale sono i videogiochi.

Il tutto viene organizzato da dei tournament organizer in cui partecipano delle squadre o dei giocatori singoli con il fine di vincere un premio oppure ottenere l'accesso ad una competizione più grande».

Attualmente gli e-Sport rappresentano uno dei maggiori settori in crescita in diverse parti del Mondo in quanto raccolgono comunità molto grandi non solo di giocatori ma, soprattutto, di spettatori. Con l'avvento delle nuove piattaforme di streaming e le ultime tecnologie più moderne, il settore del gaming si sta affermando come uno dei più scelti. Sono tantissimi, infatti, i brand a livello globale che investono e supportano questo nuovo modo di intrattenersi accrescendo sempre di più i prestigio del settore.

Complice dell'interesse diffuso per tale ambito è sicuramente la possibilità di seguire le competizioni comodamente da casa. Assistere al gioco diviene, quindi, una forma di intrattenimento ed un passatempo esattamente come può esserlo vedere un film, una serie televisiva o una diretta sui social media più popolari.

Il grande successo degli e-Sport nasce, per l'appunto, nel periodo della Pandemia da Covid-19 in cui l'obbligo di rimanere in casa ha fatto maturare nuove forme di svago le quali hanno continuato poi ad appassionare nel tempo.

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«Quando ho intrapreso per la prima volta questa carriera lavorativa, una delle prime domande che mi sono state fatte era "ma c'è davvero qualcuno che passa il suo tempo a guardare partite di videoghiochi'?" la risposta è "ovviamente si". Esattamente come ci sono persone che guardano le partite di calcio. D’altronde il mondo del gaming, almeno negli ultimi anni, è diventato sempre più comprensibile. Se prime per capire determinate logiche di gioco bisognava essere esperti, oggi capire il gioco da spettatore passivo è diventato più semplice» chiarisce Federico Brambilla.
Nonostante il settore degli e-Sport ad oggi si presenti come notevolmente redditizio, In Italia non ha ancora trovato il giusto spazio e la giusta considerazione che forse meriterebbe. Soprattutto se si considera che ad essere giocatori o spettatori sono soprattutto le nuove generazioni, più vicine al mondo dei videogiochi ed alle nuove tecnologie. Se per molti giovani inizialmente gli e-Sport si presentavano come una passione da spettatori, ad oggi per tanti di loro è divenuto un vero e proprio ambito di lavoro e sperimentazione. Rimane inevitabile però chiedersi come mai in Italia tale forma di intrattenimento rimanga un po' ai margini, Federico Brambilla spiega che tale approccio è in parte «insito nella mente di noi italiani, siamo in parte lenti a capire quella che è l’innovazione da un punto di vista sociale, culturale e innovativo».

Negli ultimi anni il dibattito sugli e-Sport si è incentrato sull’aspetto più normativo del settore e sulla necessità, inoltre, di introdurre delle politiche specifiche da adottare per lo sviluppo degli e-Sport in Italia. Bisogna, infatti, considerare che realtà come la Germania, la Francia o la Spagna hanno già mosso importanti passi avanti in questo senso. In Francia, ad esempio, sono state introdotte alcune norme specifiche per gli e-Sport all’interno della legge sulla Repubblica digitale del 2016. «Il futuro degli e-Sport è sicuramente nella normativa. Ormai è un mercato che deve avere delle sue linee guida. Anche perché il rischio sarebbe poi la sopraffazione degli operatori italiani rispetto ai competitori esteri, come spesso accade anche in altri mercati con altre categorie merceologiche».

È necessario, dunque, che vi sia un aperto dialogo tra il Governo e gli operatori del settore con il fine di riconoscere, in primis, l’importanza che tale settore ha attualmente nel nostro Paese e, in secundis, valorizzare gli e-Sport da un punto di vista culturale, sociale ed educativo. Inoltre, maggiori norme andrebbero ad assicurare competizioni nel rispetto delle regole sia di gioco, ma anche di tutela del consumatore.

Insomma, se si creassero le condizione per rendere il settore degli e-Sport più competitivo e si puntasse sul suo potenziale ancora inespresso, ci sarebbero di certo le condizione per attrarre investimenti sul territorio nazionale creando nuove opportunità di lavoro e di crescita. Oltre che un forte impatto per il turismo e per l'economia dei territori.

In particolar modo per le nuove generazioni, sempre molto attente e partecipi al settore del gaming e della tecnologia, potrebbe configurarsi come un nuovo ambito in cui specializzarsi e lavorare, oltre che creare nuove forme di socialità, inclusione  e condivisione di competenze digitali. 

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