Facebook e Instagram a pagamento: la privacy è un servizio premium?

Meta introduce la possibilità di abbonarsi ai propri social ma pare abbia già violato alcune norme sulla protezione dei dati

Facebook e Instagram
Facebook e Instagram
di Roberta Avallone
Sabato 18 Novembre 2023, 16:35 - Ultimo agg. 19 Novembre, 09:50
3 Minuti di Lettura

Da questo mese Meta ha deciso di lanciare la versione a pagamento dei suoi social Facebook e Instagram per gli utenti europei. La differenza rispetto all'utilizzo gratuito è la mancanza di pubblicità: gli utenti abbonati potranno usare le piattaforme senza la comparsa di inserzioni, gli altri saranno invece esposti e pubblicità ancora più mirate.  

«L'abbonamento di Meta a 13 dollari al mese consente di non essere colpiti dalla pubblicità. È molto probabile - dichiara Pasquale Incarnato, digital strategist - che anche gli altri social media prenderanno la stessa direzione di Meta.

Da questo punto di vista, gli esperti di diritto europeo hanno iniziato a constatare delle violazioni di alcuni diritti del Gdpr».

Il Gdpr è regolamento generale sulla protezione dei dati dell'Unione Europea entrato in vigore il 24 maggio 2016 e applicato dal 25 maggio 2018. Il regolamento sancisce, tra le altre cose, il diritto di poter scegliere se rilasciare i propri dati affinché siano trattati a fini commerciali o se, al contrario, rifiutarli. Una scelta che secondo gli articoli 6, 7.4 e 25 del Gdpr deve essere libera e senza conseguenze sull'utente. 

«In questo caso - aggiunge - questa libertà manca perché il rifiuto al trattamento dei dati comporta un pagamento per l'utilizzo della piattaforma. Viene da chiedersi se la privacy non sia un servizio premium. Se le violazioni verranno confermate non c'è dubbio che le Big tech avranno i mezzi per adeguarsi. Piuttosto è probabile che non vogliano: pagare una multa milionaria per mantenere una profilazione sempre più dettagliata degli utenti potrebbe essere anche più vantaggioso di un adeguamento alla norma». 

Video

A beneficiare della profilazione più efficiente su tutti questi utenti che hanno deciso di non abbonarsi - che di fatto rappresentano la maggioranza degli iscritti -, non sono solo le big tech ma anche si occupa di digital marketing e quindi di tutti coloro che lavorano con i social.

Inoltre, è possibile che in futuro queste figure abbiano da lavorare anche in più. «L'abbonamento oggi consente solo di non essere colpiti dalla pubblicità ma non è da escludere che un domani il pagamento possa consentire l'accesso a contenuti esclusivi. In questo si apriranno nuove opportunità per creare contenuti ad hoc per gli abbonati», conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA