Ibm, nuove strategie di cybersecurity con partnership pubblico-private

Le tavole rotonde tenutesi a Washington Dc e a Roma si sono concentrate sulla resilienza cyber

Ibm, nuove strategie di cybersecurity con partnership pubblico-private
Ibm, nuove strategie di cybersecurity con partnership pubblico-private
di Guglielmo Sbano
Lunedì 5 Giugno 2023, 18:00
6 Minuti di Lettura

Ibm ha reso noto i contenuti di un report, dal titolo Preparing governments for future shocks, frutto delle tavole rotonde tenutesi a Washington e a Roma in cui si sono svolti dibattiti approfonditi su questi temi che oggi sono centrali nell’agenda dei leader di governo e Istituzioni. I risultati evidenziati, potrebbero aiutare gli Stati Uniti, l'Italia e i governi di tutto il mondo a sviluppare e attuare strategie di cybersecurity che promuovano la resilienza attraverso partnership pubblico-private. I roundtable, sono stati organizzati a livello mondiale dall’Ibm Institute for Business Value (Ibv) e dall’IbmCenter for The Business of Government in collaborazione con la National Academy of Public Administration e il Centro Studi Americani. 

Negli scorsi anni i governi hanno avuto modo e tempo per imparare a gestire situazioni di grande crisi, come quella causata dalla pandemia, e le relative conseguenze. Essi hanno sicuramente imparato a non affidarsi a decisioni basate sui cambiamenti di scenario dell’ultimo minuto e oggi sono in grado di guardare più consapevolmente al futuro, immaginando quali potrebbero essere i prossimi “choc”, per anticiparli ed essere preparati ad affrontarli. In quanto, nello scenario attuale, è sempre più probabile che eventi con conseguenze impattanti e negative, gli “choc” appunto, si verifichino sempre più spesso.Questi, possono manifestarsi più o meno velocemente, a livello regionale o globale, di portata e natura diverse, ma sicuramente richiedono l’efficace pianificazione di una strategia per contrastarli. Per essere resilienti e farsi trovare pronti, è necessario che i governi facciano tesoro degli “insight” e diano priorità alla leadership e agli investimenti, oltre a definire e orchestrare strategiein grado di confrontarsi con le sfide che potranno presentarsi in futuro nei più diversi ambiti.

Le tavole rotonde tenutesi a Washington Dc e a Roma si sono concentrate sulla resilienza cyber, uno dei temi più caldi nell’attuale situazione mondiale. Ogni anno, il volume degli attacchi informatici e il loro impatto raggiungono livelli crescenti. Nella seconda metà del 2022, il numero di attacchi informatici rivolti ai governi è aumentato del 95% a livello mondiale, rispetto allo stesso periodo del 2021. Attacchi di alto profilo, come quello di Solar Winds, hanno dimostrato quanto la sicurezza informatica sia strettamente legata alla continuità del business e alla resilienza operativa. I governi hanno un ruolo fondamentale nel favorire la collaborazione tra i principali stakeholder, allo scopo di identificare i rischi informatici, accrescere la capacità di risposta e di rimanere resilienti di fronte a questi rischi.

Le Istituzioni, oggi, rivestono anche un importante ruolo di leadership, orientata aguidare  il cambiamento verso un futuro più resiliente nel contesto degli obiettivi contenuti nei programmi di goveno.

Dallo studio emergono alcuni passi fondamentali per supportare i governi a livello globale a sviluppare e attuare strategie di cyber security che promuovano la resilienza attraverso una partnership tra  pubblico e privato. I principali sono:

  • aumentare i talenti specializzati in cyber security: per affrontare il divario crescente tra domanda e offerta di professionisti di cyber security, i partecipanti alle roundtable hanno indicato, in cima alla lista delle priorità da perseguire, l’importanza di aumentare i talenti competenti in sicurezza informatica. Come sottolineato da diversi partecipanti, la carenza di competenze informatiche riguarda un’ampia gamma di discipline, tra cui l’analisi, la progettazione e lo sviluppo di software, la threat intelligence, il penetration testing, l’auditing e la consulenza, la digital forensics e la crittografia;
  • migliorare la collaborazione per rispondere più rapidamente agli attacchi: nonostante i recenti progressi nel migliorare il coordinamento tra pubblico e privato, l’aumento della cooperazione tra i criminali cyber continua a essere una minaccia costante. Infatti, gli attaccanti cyber legati a governi ostili e associazioni criminali, stanno sviluppando infrastrutture e servizi da utilizzare per scopi fraudolenti. Inoltre, stanno anche adottando rapidamente nuove tecnologie per penetrare nelle reti e vanificare gli sforzi per contenere le minacce, che spesso dipendono dal coordinamento tra entità con standard, obiettivi e priorità diverse. A questo riguardo, il coordinamento e la collaborazione sono temi chiave del documento “National Cybersecurity Strategy” pubblicato dalla Casa Bianca nel marzo 2023. Questa strategia pone l’accento sui partenariati tra la società civile e l’industria e promuove la collaborazione con gli alleati per rafforzare le norme di comportamento responsabile degli Stati, per responsabilizzare i Paesi colpevoli di comportamenti irresponsabili e distruggere le reti criminali che si celano dietro gli attacchi informatici;
  • allineare le priorità di cybersecurity tra settore pubblico e privato: i partecipanti hanno evidenziato numerose idee per la cooperazione tra industria e governo, al fine di migliorare la sicurezza informatica su vasta scala, identificando le sfide comuni e condividendo le best practices. In questo senso, si dovrebbe promuovere l’assunzione di professionisti cyber provenienti da diversi contesti. È inoltre importante concentrarsi maggiormente sull’innovazione in sicurezza, vedendola come un vantaggio competitivo, e sostenere approcci zero-trust, basati sul presupposto che la sicurezza informatica sia sempre a rischio di minacce, interne ed esterne.Inoltre, è importante investire sulla consapevolezza delle problematiche informatiche all’interno delle istituzioni e della pubblica amministrazione. È quindi necessario migliorare gli standard, le metriche e i dati relativi alla cyber security, per rafforzare la comprensione delle minacce e promuovere gli investimenti pubblici e privati volti a contrastarle e contenerle;
  • studiare modi per sostenere le istituzioni democratiche contro gli attaccanti cyber: gli attacchi cyber sono progettati per influenzare il sostegno e il coinvolgimento dei cittadini nei processi elettorali, legislativi o normativi, cercando di manipolare l’opinione pubblica o di minare le norme di comportamento democratico. Sebbene l’obiettivo primario di queste campagne, palesi od occulte, sia quello di seminare confusione sociale nel breve termine, i partecipanti hanno riconosciuto che, a lungo termine, questi sforzi potrebbero riuscire a influenzare stabilmente l’opinione pubblica. A causa delle complessità rappresentate da queste sfide informatiche, soprattutto rispetto alle forme di governo più rappresentative, i partecipanti non concordavano univocamente sui modi più efficaci per difendersi da questa crescente minaccia e hanno chiesto di approfondire la ricerca sulle misure in grado di contrastare le minacce informatiche alla democrazia;
  • formare leader resilienti ai rischi cyber, in grado di affrontare il futuro: la dipendenza globale dall’open technology rappresenta tutto quello che fa progredire le comunità, in particolare la connettività sociale, le comunicazioni e la collaborazione. Questi fattori sono determinanti per il benessere nazionale e internazionale, e allo stesso tempo, la sua dipendenza dalle tecnologie lo rende bersaglio privilegiato dei criminali informatici. Le attuali misure di sicurezza funzionano in parte, ma in troppi casi sono insufficienti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA