Coronavirus, se continua così in Umbria quota zero a maggio

Coronavirus, se continua così in Umbria quota zero a maggio
di Fabio Nucci
Sabato 18 Aprile 2020, 10:50
2 Minuti di Lettura
PERUGIA Con 122 guariti in due giorni, il 24% del totale, prosegue la marcia di uscita dall’infezione dell’Umbria dove, considerando anche i clinicamente guariti, si registra anche il tasso di guarigione più alto d’Italia. Su 100 casi totali, 59 persone si sono infatti lasciate alle spalle la malattia, compresi i non “negativizzati”: dietro ci sono Valle d’Aosta e Friuli con un tasso del 38%, con la media nazionale al 25.

È intanto salito a 1.244 il numero delle infezioni diagnosticate dai laboratori di riferimento regionale, con un’incidenza del virus in crescita tra teenagers e ultra novantenni. I dati aggiornati alle 8 di ieri, indicano 786 soggetti tra dimessi e guariti, con un +48 in un giorno. Parallelamente si registrano altri nuovi positivi, ieri otto in più col totale salito a 1.337, ma a fronte di 1.331 nuovi tamponi, col tasso di positività che resta dello 0,6% mentre il totale dei test è ora di 22.802. In media, considerando i dati di aprile, a fronte di 13.722 tamponi sono stati certificati 242 positivi, con una positività dell’1,8%. Contagi riferibili a comunità chiuse, luoghi di lavoro o ambienti familiari dove il virus, evidentemente, è sfuggito alle misure di prevenzione e protezione.

Il trend del contagio nella regione resta tuttavia discendente, con la curva degli “attualmente positivi” (casi totali, meno decessi, meno guariti) che mantiene il suo andamento discendente, con un disegno che, ponendo a zero i casi del 27 febbraio, somiglia sempre più a una distribuzione normale. Ipotizzando tale regolarità, considerando che il picco di attualmente positivi c’è stato il 5 aprile, 1.140, a metà maggio tale grandezza potrebbe azzerarsi. Continua infatti a ridursi il numero dei malati, ieri pari a 494, 370 in meno dal primo aprile, pari al -42,8%: delle altre regioni, solo nelle Marche e in Valle d’Aosta c’è stata una riduzione di contagiati, ricoverati o in isolamento domiciliare, ma rispettivamente dell’8,7 e del 9,1%. Anche il tasso di letalità, nonostante il decesso in più segnalato (57 in totale), resta il più basso d’Italia: 4,3%, con la media nazionale al 12,9%.

Si assottiglia intanto il numero degli “osservati”: ieri erano 1.771, 134 in meno rispetto a mercoledì. Si consolidano le informazioni sulle infezioni diagnosticate dai laboratori di riferimento regionale ed elaborate dall’Istituto superiore di Sanità (Iss). Col 94% dei casi totali certificati nella regione “indagati”, l’età mediana resta di 54 anni (62 in Italia) così come la fascia più colpita dal covid in Umbria rimane quella dei cinquantenni: 244 su 1.244, pari al 23,6% (18,8% in Italia). Rispetto al report Iss di una settimana fa, tra gli ultimi positivi c’è stata una maggior incidenza di contagi tra i teenagers, dove in totale si contano 39 infetti, e tra gli over 90, tra i quali risultano 21 casi. Delle cinquanta infezioni diagnosticate nell’ultima settimana, 39 sono distribuite quasi equamente tra le fasce di età 30-79 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA