Città del Vaticano – Cresce il numero dei vescovi tedeschi convinti che la Chiesa attualmente sia troppo maschilista e che sia arrivato il momento di dare alle donne maggiore potere e gestione, anche nei ruoli di vertice. La agenzia cattolica KNA ha riportato le posizioni di quattro importanti prelati contenuti in un libro appena pubblicato intitolato “Donne in ufficio! Gli uomini della Chiesa sono solidali” della monaca benedettina Philippa Rath e del cappellano universitario Burkhard Hose. Un volume in cui si evidenzia il cammino finora fatto e gli obiettivi di parità da raggiungere.
Franz-Josef Bode, vice presidente della Conferenza episcopale e vescovo di Osnabrueck, nel libro ha messo in evidenza la prospettiva «di una sempre maggiore responsabilità di leadership per le donne e la loro partecipazione a tutti i ministeri e uffici».
Il cardinale Reinhard Marx di Monaco ha affermato di trovare «ormai difficile immaginare una Chiesa sinodale in cui uomini e donne lavorano insieme, deliberano, discutono ma poi alla fine solo una cerchia di vescovi prende decisioni».
Marx ha anche sottolineato come nella curia di Roma, ma anche nei seminari, vi sia un deficit effettivo di inclusione femminile. Il vescovo Gerhard Feige di Magdeburgo, invece, ha scritto che molte persone non credono più alla decisione del Magistero di vietare l'ordinazione delle donne. L'uguaglianza dei diritti delle donne nelle società moderne e la «consapevolezza dei loro uguali doni spirituali» sono una sfida urgente. Per ultimo il vescovo Heiner Wilmer di Hildesheim è convinto che ci sono state molte donne eccezionali nella storia della Chiesa. «Tuttavia, le donne sono ancora ascoltate troppo poco, hanno poca influenza e autorità. In questo modo ci mancano doni spirituali vitali e vivificanti».