La Storia in prima pagina con il Mattino: il dodicesimo episodio della graphic novel

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di Gigi Di Fiore

Siamo arrivati al dodicesimo e penultimo episodio della graphic novel curata da Giffoni film festival per i 130 anni del «Mattino». Stavolta, si racconta il decennio 2000-2011. Il giornale e la sua storia, al centro di eventi traumatici di questo inizio secolo che hanno in pochi anni cambiato gli scenari mondiali e la vita di tutti. Scenari raccontati nel periodo di direzione affidata prima a Paolo Gambescia, poi a Mario Orfeo e Virman Cusenza, al lavoro nella redazione di via Chiatamone.

Il nuovo secolo inizia con quella che, nel suo titolo del 12 settembre 2001, “Il Mattino” definisce in prima pagina una “Apocalisse”. È il giorno dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York. L’atto iniziale dei lunghi anni segnati dal terrorismo integralista internazionale, che scatenò dure reazioni militari degli Stati Uniti. Il Mattino, diretto da Paolo Gambescia che era succeduto a Paolo Graldi, mobilitò l'intera redazione a lavorare per un giornale a più pagine dedicato alle notizie e agli approfondimenti su quell'evento senza precedenti. Tutte le firme vennero ricordate in prima pagina, sotto la grande foto degli aerei lanciati contro le Torri gemelle. In quel periodo, fu impegnata in prima linea la redazione Esteri ancora in piedi, con punta di diamante l’inviato di guerra Vittorio Dell’Uva, che fu spedito a seguire gli avvenimenti drammatici in Iraq e Afghanistan.

Dai grandi eventi internazionali alla cronaca di casa nostra. Il 30 agosto 2004 in prima pagina il giornale titola “Sassi e lacrimogeni, battaglia al corteo di Acerra”. Seguono due pagine con servizi dell'inviato Enzo Ciaccio. E' un capitolo della cosiddetta crisi dei rifiuti che inizia in quei mesi per la saturazione delle discariche vietate dall'Unione europea. C'è necessità di attrezzarsi con i termovalorizzatori e nel suo piano dei rifiuti la Regione, presieduta da Antonio Bassolino, ne prevede tre. Per le proteste e le opposizioni locali, resterà in piedi solo il progetto del termovalorizzatore di Acerra, che sarà poi inaugurato, dopo settimane tormentate di sit-in, cortei, incidenti, mobilitazioni di polizia e carabinieri. Alla direzione, c’è il successore di Gambescia: Mario Orfeo, terzo napoletano al vertice redazionale del “Mattino” nel secondo dopoguerra, dopo Orazio Mazzoni e Pasquale Nonno. Nei diversi focolai di proteste e di localizzazioni di rifiuti, tra Giugliano e Acerra, verranno impegnati anche gli inviati Enzo Ciaccio e Gigi Di Fiore. Drammatico fu il biennio 2007-2008, con i rifiuti che si accumulavano per le strade e il decisivo intervento della Protezione civile nazionale.

Il nuovo secolo porta dolori anche ai tifosi del Napoli, che devono assistere al fallimento della società calcistica decretato dai giudici. Ma il 5 settembre 2004 è “Sì del Tribunale, il Napoli a De Laurentiis” il titolo a centro prima pagina del Mattino. Dopo il fallimento della società che era finita in serie B con la presidenza di Salvatore Naldi, in tribunale prevale l'offerta del produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis. La squadra deve ricominciare da zero, partendo dal campionato di serie C per risollevarsi dalle macerie. Il commento in prima pagina, intitolato “Adesso la squadra” è di Francesco De Luca, futuro responsabile della redazione Sport. «E ora aspetto ottantamila tifosi al San Paolo», era la dichiarazione di De Laurentiis nell'intervista concessa a Vittorio Raio. Nello stesso numero, quasi per contrappasso, appare una poesia dedicata a Maradona scritta da Michele Sovente, curatore di una rubrica periodica in versi chiamata controLuce, sulla scia della tradizione storica del giornale che negli anni delle origini pubblicava versi di poeti famosi come Libero Bovio o Ferdinando Russo. La poesia di Sovente, che traeva spunto dal passaggio a De Laurentiis della società calcistica, concludeva: “Comunque sia, lunga vita a Maradona”.

7 settembre 2007: “Pavarotti la voce nel mondo” titola Il Mattino. Viene data notizia della morte del celebre tenore conosciuto in tutto il mondo. Lo spiega l’occhiello: “Il grande tenore è morto a 71 anni nella sua casa a Modena. Era malato di cancro”. Il giornale segue l’avvenimento, su cui c’è attenzione mondiale, con l'inviato Gigi Di Fiore a Modena, in un numero ricco di firme e commenti. Scrivono tra gli altri Ennio Morricone, Andrea Bocelli, Francesco Canessa. “Addio big Luciano l'ultimo re dei tenori” è il titolo sul pezzo a tutta pagina dell'inviato Di Fiore, che seguirà i funerali e racconterà la città invasa da giornalisti e personaggi internazionali. “Su ali d'aquila” l'ultimo viaggio” era il titolo del pezzo sui funerali. A coordinare il lavoro in redazione, il settore Spettacoli con la responsabile Titta Fiore, succeduta da anni a Lello Greco, affiancata da Luciano Giannini e Donatella Longobardi. Il decennio si conclude con la grande novità politica a Napoli.

Il 31 maggio 2011 a nove colonne Il Mattino titola in prima pagina “Scossa a Napoli, De Magistris sindaco” è il titolo a nove colonne in prima pagina del quotidiano. A sorpresa, le elezioni comunali sono state vinte dall'ex magistrato Luigi De Magistris, già eurodeputato del partito di Antonio Di Pietro. Le divisioni interne al Pd lo hanno favorito, consentendogli di arrivare al ballottaggio con il candidato del centrodestra Gianni Lettieri. Ottiene il 65 per cento dei consensi. Dopo l'era del Pd alla guida di palazzo san Giacomo, con il sindaco Bassolino e poi la sindaca Rosa Russo Jervolino, prima e finora unica donna sindaco a Napoli, inizia l'era di De Magistris che durerà dieci anni. Populismo, filosofia anarcoide, appoggi dai centri sociali le sue costanti. Il giornale è diretto da Virman Cusenza, già vice direttore al Messaggero di cui poi, dopo l'esperienza napoletana, diventerà direttore. Inaugura la tradizione delle risposte del direttore nelle pagine delle lettere, che sarà poi seguita da uno dei suoi successori: Federico Monga.

Si chiude un decennio che, nella vita del giornale, ha avuto due eventi di passaggio storico. A cominciare dal 2001, quando la rotativa che stampava il quotidiano lascia dopo 39 anni via Chiatamone per essere trasferita nel nuovo stabilimento tipografico di Pascarola nel comune di Caivano. Nel 2004, poi, proprio la sede di via Chiatamone, che apparteneva alla società editrice del Mattino e faceva parte del suo patrimonio immobiliare, fu ceduta ad un'altra società della holding cui fa parte il Mattino. La redazione e l'amministrazione del giornale da allora furono in affitto in via Chiatamone, in una sede che non apparteneva più alla società editrice.