«La Combattente», alla Galleria dell'Accademia di Belle Arti l'omaggio a tutte le donne che resistono

Si riprende così una tradizione antica e sospesa. L'opera di Marisa Albanese è stata collocata nella sala del 900, finalmente riaperta dopo tre anni di lavoro

La galleria dell'Accademia di Belle Arti
La galleria dell'Accademia di Belle Arti
Giovedì 25 Gennaio 2024, 15:45
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«La Combattente», opera di Marisa Albanese del 2013, entra a far parte del patrimonio della GAN – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli grazie al PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2021- promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, del Ministero della Cultura. Un progetto fortemente voluto dalla Presidenza e dalla Direzione dell’Accademia, supportati dai referenti  della Galleria, Federica De Rosa e Marco Di Capua.

Per l’Accademia si tratta della prima acquisizione dopo circa 70 anni, destinata ad implementare le collezioni della GAN. Si riprende così una tradizione antica, da troppo tempo persa, e riformata grazie alla volontà e al lavoro di Marisa Albanese, non solo con l’intento di risarcire la perdita di una grande artista del nostro territorio, ma per rendere omaggio a tutte le donne della resistenza, a tutte le figure femminili ribelli, libere, contemporanee e future, simbolicamente rappresentate nella sua «Combattente».

In tutti i suoi lavori, Albanese ha sempre raccontato tracce di un costante e vivo pellegrinaggio tra pensiero e azione, fondendo i più diversi linguaggi – dalla pittura alla scultura, dalla grafica all’audiovisivo e l’installazione – e trasformandoli in codici per vocazione propri di un’istituzione, come l’Accademia volta alla formazione multidisciplinare degli artisti di domani.

L’opera è stata collocata nella sala del secondo 900 della GAN,  riaperta al pubblico, dopo circa tre anni di lavoro, nell’aprile del 2022 con un nuovo ordinamento studiato e curato da Federica De Rosa e Marco Di Capua, un nuovo allestimento condotto con l’architetto Lucio Turchetta e una nuova identità grafica a cura di Enrica D’Aguanno.

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Un nuovo ordinamento che ha voluto tener conto sia del lavoro svolto da quanti nel corso del tempo hanno riordinato le collezioni del Museo – da Angelo Brando a Carlo Siviero, da Costanza Lorenzetti a Ferdinando Bologna e Aurora Spinosa –, sia del lavoro storiografico condotto nell’ultimo ventennio, grazie agli studi promossi attraverso mostre e pubblicazioni su opere e artisti della Napoli dell’Otto e Novecento.

Ma soprattutto, un nuovo ordinamento che conferisce una precisa identità alla Galleria dell’Accademia, nel rinnovato sistema museale napoletano dedicato al contemporaneo, che nell’ultimo ventennio ha visto implementare collezioni e nascere nuovi musei, come il Museo Madre o il Museo del Novecento a Castel Sant’Elmo, senza dimenticare la valorizzazione messa in atto sulle opere del XIX e XX secolo del Museo di Capodimonte, Castel Nuovo o Gallerie d’Italia.

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