Torniamo a Zia Assuntina: 4 figli, 6 nipoti, 9 pronipoti, una voglia matta di leggere ogni giorno “Il Mattino” e ogni mese il periodico isolano “Procida Oggi”, tanto da sottoporsi, qualche mese fa, ad una operazione di cataratta felicemente superata. La sua passione per le alici fritte. “Durante la guerra mio padre Michele, pescatore di lampara, spesso tornava a casa a mani vuote, senza alici, perché a causa del conflitto, la pesca era stata vietata in tutto il golfo di Napoli”. Insomma Zia Assuntina è alla ricerca delle alici perdute.
Altri ricordi: la disoccupazione e l‘emigrazione dei fratelli addirittura in Africa. “Sì, nel continente nero, in Algeria, il mare era molto pescoso.
A Mers El Kebir, vicino ad Orano, trovarono lavoro e vi portarono le tradizioni della nostra isola, in particolare il culto e la fede per il patrono San Michele”.