Tensione nel Pd provinciale, il 13 c'è l'assemblea: caccia all'anti-de Magistris

Venanzio Carpentieri
Venanzio Carpentieri
di Luigi Roano
Martedì 30 Giugno 2015, 09:21
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La direzione provinciale del Pd, con all’ordine del giorno l’analisi del voto, il candidato sindaco a Napoli e il rapporto con la Città metropolitana sulla questione delle deleghe, è stata densa, partecipata e anche consapevole che serve una svolta, a prescindere da chi la incarnerà, da quali uomini e da quali donne avranno la responsabilità del famoso cambio di passo.



E infatti si è risolta con un atto politico importante, che potrebbe prevedere un ribaltone della segreteria retta a oggi da Venanzio Carpentieri. Cosa è successo dunque? La direzione è stata aggiornata al 10 luglio ma soprattutto, appena tre giorni dopo, il 13, c’è la convocazione dell’Assemblea provinciale. L’organismo dove ci sarà la resa dei conti, la discussione, insomma si deciderà il futuro. Perché l’accelerata? Si tratta forse di una corsa contro il tempo per evitare il commissariamento già minacciato dalla segreteria nazionale? Livio Falcone, il vicesegretario provinciale, inquadra così la situazione: «A Napoli il partito è da anni inchiodato al 19%, così non si può andare avanti, dobbiamo ringraziare De Luca che ci ha fatto vincere alla Regione, ma ormai bisogna cambiare passo. L’assemblea è un organismo politico e deciderà il da farsi, ci deve indicare la strada. Su Napoli serve subito un candidato e se non lo si trova, prestissimo si facciano le primarie, altrimenti si perde. Bisogna unire il centrosinistra e cercare di coinvolgere anche de Magistris per arrivare alla elezione diretta anche alla Città metropolitana».



Una chiamata alle armi voluta e chiesta da altri piddini provenienti dalle aree più disparate. Un confronto serrato che però ha dato un esito incontrovertibile: ha fotografato un malessere, un disagio che avvertono gli stessi elettori democrat di cui sui sono fatti interpreti per primo Marco Sarracino, ex civatiano e segretario provinciale dei giovani democratici che ha chiesto formalmente la convocazione dell’Assemblea. Quindi, si sono uniti al coro Toti Lange di area riformista, Leonardo Impegno dell’area dem e Antonio Marciano dei giovani turchi. A quel punto, la maggioranza stessa che regge Carpentieri è uscita allo scoperto facendo di fatto un’autocritica seria.



Cosa accadrà tra due settimane? Il 13 luglio ci sarà il cambio di passo o anche il cambio del segretario? Certo ora c’è da fronteggiare l’onda lunghissima del M5s, capire come risalire la china in città, e certificare l’esistenza in vita alla Città metropolitana retta dal sindaco Luigi de Magistris, dove il Pd sembra lontano, lontanissimo, dall’avere un’idea oltre quella di stare all’opposizione dello stesso de Magistris.



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