Napoli, il post assemblea generale al Cardarelli: botta e risposta tra sindacati e dirigenza

Medici e infermieri mobilitati sui problemi del pronto soccorso e sui tagli allo straordinario

Un momento della mobilitazione di giovedì scorso al Cardarelli
Un momento della mobilitazione di giovedì scorso al Cardarelli
di Ettore Mautone
Sabato 25 Marzo 2023, 16:32
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Botta e risposta tra sindacati e management del Cardarelli dopo la protesta dei giorni scorsi confluita nell’assemblea generale che, per la prima volta da anni, ha riunito e compattato in un unico fronte medici, dirigenti sanitari e tutto il comparto (infermieri, tecnici, operatori sociosanitari) con i rispettivi sindacati. Non accennano ad attenuarsi gli scambi a distanza tra la direzione strategica dell’ospedale e il fronte dei camici bianchi. 

Se il management, da un lato, prova a rispondere alla mobilitazioni con generali rassicurazioni dicendo che «Siamo impegnati a migliorare la gestione del Pronto soccorso - si legge nella nota del Cardarelli - (pronto soccorso attualmente senza primario in quanto Fiorella Paladino sta consumando ferie e permessi accumulati negli anni prima di andare ufficialmente in pensione a luglio) e a immettere in ruolo altro personale e alla ridefinizione dei percorsi assistenziali» dall’altro questi argomenti vengono bollati come «Solite frasi di circostanza, che purtroppo, servono a ben poco.

Questa dirigenza va incalzata continuamente, perché in tutti questi mesi non ha prodotto quasi niente – si legge in uno ei tanti commenti degli operatori su Facebook - anche perché c'è stato un sindacato accondiscendente. Speriamo ora nelle risposte».

E mentre dai muri dell’ospedale è stato ritirato lo striscione affisso durante l’assemblea con le bandiere simbolo delle organizzazioni sindacali la voce dei rappresentanti dei lavoratori si fa sentire con un ulteriore comunicato din cui spicca la voce della Fials: «Noi non arretreremo di un centimetro – si legge – e andremo fino in fondo per rivendicare i diritti assistenziali dei pazienti e le prerogative di tutela dei lavoratori del Cardarelli. Il mondo sindacale continuerà senza tregua a dare battaglia contro un management che non considera nulla di quello che diciamo e proponiamo». 

In una più articolata nota stilata da Cgil, Cisl e Uil, Fials, Nursing-Up e Cobas, indirizzata ai vertici della Regione e a quelli dell’ospedale Cardarelli, giunge una compiuta risposta alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dall’azienda Cardarelli. Viene chiarito che «tolto quanto concordato in una riunione di contrattazione decentrata del 18 ottobre 2022, che consideriamo quanto di più normale debba fare una Pubblica amministrazione in merito ad indirizzi regionali sulla stabilizzazione del personale precario e all’applicazione di istituti contrattuali previsti dalle norme vigenti in materia, questa direzione ha iniziato a mettere in campo in maniera chiara, inequivocabile e dimostrabilissima una strategia tesa ad isolare le forze sociali per adottare in maniera perentoria azioni unilaterali tese a mettere solo in luce l’operato e la forza dei suoi dirigenti, dimenticando la propria mission che è invece garantire il benessere del paziente». 

Quanto al taglio drastico al monte ore complessivo di straordinario, (che di fatto costringe a lavorare sottorganico) questo viene bollato come una «farsa mascherata da tavolo tecnico» così il confronto avuto con il management «che ha portato unilateralmente a deliberare un monte ore complessivo su cui basarsi annualmente» operando poi su altri fronti della vertenza con «una mentalità arcaica e regressiva a danno della vita lavorativa dei dipendenti. Tutto questo- non può essere condiviso dai lavoratori del Cardarelli. Non consentiremo che passi questo messaggio falso e tendenzioso con affermazioni meramente di facciata. Potremmoc trovarci costretti – conclude la nota sindacale -  ad intraprendere addirittura la strada dello Sciopero generale per rivendicare la dignità personale e professionale dei veri ed unici cardarelliani, ossia chi in ospedale ci vive e ci lavora». 

Insomma non accennano a placarsi le acque agitate che circondano il Cardarelli in questo scorso di 2003 con il management che fatica a trovare la quadra di sereni rapporti sindacali con camici bianchi abituati a lavorare sodo e a testa bassa ma anche a farsi sentire sui tavoli di contrattazione aziendale e sindacale. 

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