Stallo Progetto Pilota, D’Amelio attacca: «Nuove regole, ma ora serve un nome»

La tempistica è un aspetto prioritario dopo lo standby all’assemblea dei venticinque sindaci con il rinvio delle votazioni

Rosetta D'Amelio
Rosetta D'Amelio
di Giulio D'Andrea
Lunedì 3 Luglio 2023, 17:07 - Ultimo agg. 17:09
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«Il territorio non può aspettare ancora, il nuovo presidente dell’area pilota dell’Alta Irpinia va individuato in tempi stretti». Per Rosetta D’Amelio la tempistica è un aspetto prioritario dopo lo standby all’assemblea dei venticinque sindaci con il rinvio delle votazioni. «Non si possono assolutamente perdere fondi e occasioni. Si era detto di accelerare quando venne eletto Giancarlo De Vito, allora si deve accelerare anche adesso», aggiunge.

La delegata del governatore De Luca per le pari opportunità, ed esponente del Partito Democratico, tralascia i nodi strettamente politici e investe i sindaci di quella che definisce una grande responsabilità: «La mia storia politica è nota, ma agli amministratori dico che bisogna avere la capacità di dismettere i panni delle appartenenze e ragionare nell’esclusivo interesse del territorio, per la massima coesione possibile. Non entro nel merito dei nomi emersi in questi giorni, tutti meritevoli di guidare l’organismo a venticinque. Dico che la scelta va fatta e se non è possibile farla all’unanimità, si deve ricercare almeno una stragrande maggioranza».
Per D’Amelio la figura del presidente non è l’unico tassello: «In questi anni abbiamo avuto una personalità, quella di Ciriaco De Mita, presente a Napoli come a Roma.

Quindi non voglio nascondere l’importanza di una leadership autorevole e riconosciuta. Ed inoltre ieri come oggi – specifica l’ex presidente del Consiglio regionale - la ricerca di un dialogo proficuo e costruttivo sia con il governo regionale che con il governo centrale è un obbligo». 


Ma la D’Amelio aggiunge: «Dico però che per far funzionare la Città dell’Alta Irpinia sia necessaria una guida collegiale, condivisa, dinamica ed efficiente a livello organizzativo. Quindi il nuovo presidente dovrà essere necessariamente affiancato da chiunque abbia il tempo, la voglia e le competenze per far ripartire un percorso che dopo l’intuizione di Fabrizio Barca veniva preso ovunque come punto di riferimento».  Altro punto, quello dei risultati ottenuti dal progetto stesso e quelli che si possono ottenere. «In questi anni – spiega D’Amelio - non sono stati messi su carta grandi opere infrastrutturali in Alta Irpinia, è vero. Ma nemmeno si poteva pensare a un aeroporto. Avremo la stazione dell’Alta Velocità in Valle Ufita che sarà a beneficio di tutta la provincia e anche del territorio altirpino. Bisogna assolutamente che gli ostacoli burocratici sulla Lioni-Grottaminarda vengano rimossi . Ma il punto è un altro. Gli amministratori devono anche sforzarsi di immaginare opere e iniziative realmente utili a paesi ad alto tasso di spopolamento. Vengo da quel mondo e figuriamoci se voglio sminuire il valore di alcune strutture, ma si dovrebbe immaginare qualcosa di più aderente ai bisogni delle persone: il sociale non è solo asili nido».


«Il progetto pilota – continua - era e resta un’iniziativa che nonostante sia senza grosse cifre, può ancora fare qualcosa per i territori in termini di visione e disegno di uno sviluppo possibile. Ecco perché i sindaci sono chiamati ad una stagione di responsabilità e lavoro». Poi chiude: «Poi dalle cronache di questi giorni viene a galla anche un’altra necessità, che è quella di dotare la Città dell’Alta Irpinia di regole un po’ più puntuali. Si devono semplificare le procedure per esigenze di celerità ma renderle allo stesso tempo più precise per evitare situazioni di incertezza. Non si tratta di riscrivere una convenzione, ma di fare piccole modifiche utili a non bloccarsi. Ma prima ci vuole un presidente e un direttivo».

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