Ambulanze senza medici, insorgono i sindaci caudini: «Programma scellerato»

I sindaci di Airola, Bucciano, Moiano, Paolisi, Forchia insorgono

Ambulanza
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di Giovanna Di Notte
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 22:52
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«La Regione Campania, ancora una volta, colpisce i servizi essenziali del territorio e, ancora una volta, la Sanità». E' il commento dei sindaci di Airola, Bucciano, Moiano, Paolisi e Forchia che hanno espresso, attraverso una nota congiunta, forte preoccupazione per i programmi di demedicalizzazione delle ambulanze del 118 sul territorio.

«Si tratta di un provvedimento - dichiarano Vincenzo Falzarano, Pasquale Matera, Giacomo Buonanno, Umberto Maietta e Pino Papa - che colpirebbe anche la Valle Caudina nel suo riferimento del 118 di Airola.

E' un programma scellerato visto che privare le ambulanze del medico, nulla togliendo alle pur valide professionalità infermieristiche, non farebbe altro che dilatare i tempi di risposta e di diagnosi. La casistica anche dei nostri territori abbonda di esempi rispetto al ruolo che il 118 da sempre svolge sul territorio. Gli equipaggi con le professionalità mediche - aggiungono i cinque sindaci - hanno salvato vite grazie alla rapidità nel rispondere all’emergenza e nell’instaurare l’opportuna contromisura. Sono situazioni che si giocano molto spesso sul filo di attimi: privare le ambulanze di medici significa perdere tempo prezioso e gli unici a pagarne le conseguenze non saranno che le persone. Persone sulla cui vita non è ammissibile giocare per mere logiche di numeri».

Falzarano, Matera, Buonanno, Maietta e Papa sperano che la Regione Campania possa rivedere questa linea anche perché «il tutto - evidenziano - va contestualizzato in una realtà che già paga profonde carenze in termini di assistenza sanitaria. Il Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è un ospedale fantasma, il Rummo è intasato al punto tale che pazienti vengono lasciati per giorni in Pronto Soccorso. Sovrapporre un disservizio, quale quello della demedicalizzazione del 118, ad una realtà che già patisce disservizi anche in tema di sanità significa - concludono i sindaci - accanirsi ulteriormente sul territorio».

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