Benevento, ambulanze senza medici: giallo delibera e ricorsi

L'avvio del servizio di ambulanze demedicalizzate slitta

Benevento, ambulanze senza medici: giallo delibera e ricorsi
di Luella de Ciampis
Giovedì 29 Febbraio 2024, 09:21 - Ultimo agg. 09:22
4 Minuti di Lettura

Ambulanze senza medico a bordo: ora è battaglia giuridica combattuta tra ricorsi e denunce. Al momento non c'è ancora alcun atto deliberativo dell'Asl ad autorizzare il servizio del 118 con le ambulanze infermieristiche, mentre per i medici ancora a bordo dei mezzi di soccorso è già pronto il calendario con i turni da effettuare per l'intero mese di marzo. Sembrerebbe dunque che l'avvio del servizio di ambulanze demedicalizzate, previsto per il mese che sta entrando, sia quanto meno slittato ad aprile, visto che mancano all'appello anche le postazioni per le auto mediche.

Ma intanto, i sindaci del Sannio sono decisi a non mollare la presa e a passare alle vie di fatto. «Io personalmente dice Domenico Parisi, sindaco di Limatola e coordinatore provinciale dell'Anci sarò tra le fasce tricolori che, quando l'Asl pubblicherà la delibera, la impugneranno e chiederanno la sospensiva al Tar.

Non sarò il solo a decidere in tal senso perché, per molti di noi, questa decisione piovuta dall'alto, è inaccettabile e la carenza di medici non può essere una giustificazione valida per quello che sta accadendo, che rende ancora più fragili le aree interne ed espone i cittadini in caso di necessità a rischi più alti». Dunque, le ostilità tra il management dell'azienda sanitaria e il territorio non sono destinate a placarsi ma piuttosto a continuare anche in altre sedi.

Sulla vicenda, nelle ultime ore, è intervenuto Massimo Procaccini, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Benevento. «In considerazione del maggior impegno profuso sottolinea e dell'aumentata responsabilità degli infermieri nella riforma del sistema del 118, chiediamo un'indennità aggiuntiva per il personale infermieristico che sarà coinvolto nel nuovo piano assistenziale. Siamo disponibili a collaborare con le istituzioni al fine di garantire le migliori e più appropriate risposte ai bisogni di salute dei cittadini.

Comprendiamo le difficoltà dell'attuale sistema sanitario rispetto al quale l'infermiere quotidianamente lavora in tutti i setting assistenziali con professionalità e abnegazione, ed è proprio per questo che non vorremmo essere “tirati per la giacca” da nessuno, ancor più se per motivi di vana gloria politica. Voglio ricordare che la formazione dell'infermiere avviene in ambito universitario con il conseguimento di una laurea triennale in Infermieristica che abilita già all'esercizio della professione, se non si è intenzionati a continuare gli studi per conseguire la laurea magistrale. Chi è addetto all'emergenza/urgenza sanitaria consegue, il più delle volte, un master in area critica e nell'emergenza e segue corsi specifici. A questo si aggiunge una formazione continua post base con corsi di aggiornamento di educazione continua in Medicina e l'esperienza maturata negli anni».

La richiesta legittima di Procaccini, di prevedere un'indennità aggiuntiva per gli infermieri del 118, nasce dal fatto che saranno loro a doversi assumere le responsabilità di scelta anche nei casi più difficili da gestire. Una responsabilità che, attualmente è del medico, ben fornito di «paracadute» in caso di denuncia in quanto provvisto di una polizza assicurativa attivata dall'Asl.

A questo punto, è giusto che gli infermieri sappiano se saranno opportunamente tutelati in caso di denuncia oppure se dovranno sbrigarsela da soli e sostenere le spese di eventuali contenziosi, facendo affidamento unicamente sul loro stipendio, ed è giusto che siano consapevoli che non potranno fare affidamento sui medici dell'ex guardia medica per eventuali consulti. «Non deve passare il messaggio conclude Procaccini - che il cittadino sia esposto al rischio di “morte sicura”, come qualche giorno fa ha affermato il rappresentane della Lega, Luigi Barone. La letteratura scientifica dimostra il contrario per cui non bisogna creare inopportuni allarmismi e preoccupazione tra la popolazione sannita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA